Voci dall’Antartide – Vol. 1

Come primo post dell’anno voglio iniziare con un viaggio nell’ultimo continente del nostro Pianeta a essere stato scoperto ed esplorato: l’Antartide.

Dal 15 ottobre 2012 ha, infatti, riaperto i battenti la base italiana in Antartide – Stazione Mario Zucchelli (MZS), situata a Baia Terra Nova, Mare di Ross, con l’avvio della XXVIII campagna antartica estiva 2011-2012 promossa nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e finanziata dal Ministero per l’Istruzione, la Ricerca e l’Università (vai alla pagina ufficiale delle spedizioni antartiche). In Antartide, oltre alla Stazione Mario Zucchelli, che viene utilizzata solo per l’estate antartica, è operativa per l’intero anno anche la base italo-francese Concordia (Dome C).

In totale nella campagna scientifica saranno coinvolte circa 200 persone, suddivise tra ricercatori, tecnici ed addetti alla logistica, di cui 48 dell’ENEA, 20 del CNR e 9 dell’INGV, a cui si aggiungono partecipanti provenienti da Aeronautica Militare, Esercito Italiano, Marina Militare, VVF, Università, OGS e INAF. La Spedizione si concluderà il 11 febbraio 2013.

Ho chiesto ad un collega, Marino Vacchi, uno dei nostri ricercatori coinvolti nelle spedizioni antartiche partito appena prima di natale per la base Italiana, di iniziare una sorta di collegamento a puntate tramite questo blog.

Marino Vacchi, ricercatore ISMAR-CNR e ISPRA a bordo del battello SKUA presso la Base Italiana in Antartide “Mario Zucchelli”, Mare di Ross; (Foto di Anna Laura Mancia).

Ecco quanto Marino ha scritto per noi:

«Attualmente mi trovo nella Base Italiana Antartica “Mario Zucchelli” a Baia Terra Nova (Mare di Ross). Siamo nel periodo in cui si ha la rottura del pack. In questo periodo (corrispondente alla breve estate australe) dovremmo effettuare uscite in mare con il battello costiero SKUA in dotazione alla Base, navigando con attenzione tra il ghiaccio fratturato. Il mare per ora è ancora tutto ghiacciato per cui non possiamo ancora uscire con l’imbarcazione e ci “accontentiamo” di fare dei campionamenti dai fori nel ghiaccio.

Attendiamo quindi la rottura del pack, che probabilmente avverrà nei prossimi giorni, per poter operare in mare aperto. Non vedo l’ora.

Nell’ambito del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) stò svolgendo studi che riguardano alcune specie ittiche di fondamentale importanza per l’ecosistema antartico.

I pesci che popolano l’Oceano Antartico sono organismi eccezionali, risultato di una lunga storia evolutiva che ne ha modificato profondamente le caratteristiche biologiche ed ecologiche per permettere la loro sopravvivenza in un ambiente estremo caratterizzato dalla bassissima temperatura dell’acqua (-1,9 °C) e dalla presenza del ghiaccio. Basti pensare che nelle zone costiere la superficie è congelata per gran parte dell’anno, e che il ghiaccio si forma anche sul fondo del mare (“anchor ice”).

Come rimedio alle basse temperature questi pesci elaborano nel proprio organismo un  antigelo biologico capace di “bloccare” la crescita dei cristalli di ghiaccio che possono raggiungere  l’interno del corpo attraverso le branchie o con il cibo. Alcune specie (ice fish o pesci a sangue bianco) non hanno emoglobina né globuli rossi. L’ossigeno, molto abbondante nell’ambiente a causa delle basse temperature, diffonde in quantità sufficiente nel sangue attraverso le branchie.

Il ghiaccio è dunque elemento caratterizzante e critico nella vita dei pesci antartici. Come si può facilmente intuire, i cambiamenti che già si registrano nella dinamica dei ghiacci antartici non potranno non avere effetti su questi organismi, e ripercussioni  sull‘intero ecosistema.

In un prossimo collegamento vi racconterò nel dettaglio lo studio che stò svolgendo durante questa campagna di ricerca che riguarda proprio la relazione tra ghiaccio marino e il ciclo vitale dell’Antarctic silverfish, una specie ittica la cui importanza in Antartide è paragonabile a quella del krill, che ha modellato il suo ciclo vitale in funzione del ghiaccio. 

 

Esemplare adulto di Silverfish; (Foto di Volker Siegel)

Mentre vi scrivo sta nevicando forte!! Magari delle condizioni climatiche ne parlo nel prossimo pezzo.

Cari saluti dalla Base Italiana Antartica

Marino Vacchi»

Se avete domande o curiosità su questo straordinario ambiente o sulla vita dei ricercatori in Antartide fatele direttamente dal blog, Marino ha la possibilità di rispondervi subito o con un post molto più articolato che pubblicheremo come aggiornamento settimanale di questo collegamento.

Al prossimo appuntamento con  “Voci dall’Antartide” un collegamento realizzato per gentile concessione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.

 

2 thoughts on “Voci dall’Antartide – Vol. 1

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