Visit to Off Grid Box operative centre in Kigali (RWA)

Di Massimo Picalarga

In January 2020 I went to East Africa with the XVI Field Study Abroad  (https://www.fieldstudyabroad.org/about/), a training course oriented to prepare young professionals capable to face the challenges of developing countries in both urban and rural areas and ready to approach the identification of needs.

During the course we visited the Off Grid Box operative centre in Kigali (Rwanda).

Off Grid Box is an international company headquartered in the USA with operating centres in Italy and Rwanda that provides container systems for electrical energy, water purification and internet access in several developing African countries, particularly Rwanda, Tanzania and South Africa. It’s main goal is to change the custom of people that still use untreated water because clean and safe water is not available near their homes or too much expensive. That’s why the company provides a water purification system included in its container system, composed of an easy to transport container (2x2x2 m), a photovoltaic panel (3 kWp), 4 gel lithium batteries, a power bank recharge station. People are offered electrical energy through a rechargeable power banks for their mobiles and their house lighting, LED lamps and, as benefit every power bank recharge, they receive a 5 litres jerrycan full of purified water. The plant can be bought or got through a ‘Pay As You Go’ system (the box is for free and only services used are paid), installation and maintenance always included.

The container system is planned for communities with at least 400 families, or rather villages of 1.500/2.000 inhabitants and only requires connection to a water source.

Off Grid Box mission envisages to support gender equality as well, therefore the company only hires single mothers with dependent children as box keepers.

It was great to realize how this simple kind of system represents an essential instrument for improving the life quality of rural not grid-connected communities.

Comunicare la sostenibilità nell’era digitale

Ecovillaggio Montale comunicare la sostenibilità in aziendaFare comunicazione sostenibile rispettando la regola delle tre C: corretta, coerente e convincente. La sfida per gli uffici stampa d’azienda e per i giornalisti apre il Format “E tu cosa fai?” – Forum per l’innovazione e la sostenibilità, tappa modenese del Festival per lo Sviluppo Sostenibile promosso da ASVIS. Il primo seminario affronta la sfida del “Raccontare la sostenibilità” e riguarda proprio la formazione dei giornalisti.

La sostenibilità diventa sempre più un fattore competitivo nella strategia di comunicazione. Ma quali sono i comportamenti virtuosi in fatto di politiche socialmente responsabili? Come un’azienda può esprimere il proprio impegno di sostenibilità in modo efficace e trasparente? In quale modo orientare cittadinanza e stakeholder verso un percorso di scelta consapevole? E infine, nell’era digitale, quali sono gli strumenti più efficaci per adottare politiche green?

Sono alcune delle domande condivise dai relatori del Forum ai giornalisti per ridisegnare insieme le strategie di comunicazione, in relazione alle sfide sempre più importanti che lo scenario ambientale, politico e sociale richiede di affrontare ogni giorno.

Il Forum per l’innovazione e la sostenibilità, ospitato a Modena nei giorni 31 maggio e 1 giugno, ha offerto momenti di incontro e confronto il Laboratorio Urbano Aperto.  Focus è l’ Agenda 2030 dell’ONU con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Numerose in Emilia Romagna le storie di aziende green, di imprenditori e imprenditrice come Silvia Pini di Ecovillaggio Montale, che mettono al centro del loro agire la responsabilità sociale d’impresa.
L’evento, organizzato dall’Agenzia Mediamo.net è patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Modena, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e dall’Associazione Aziende Modenesi per la RSI.

E tu cosa fai - comunicare la sostenibilitàA tenere il corso per i giornalisti è Gianluigi Bovini di Asvis insieme a Jacopo Storni di Buone Notizie, Paolo Venturi di Aiccon, Enrico Cancila di ART-ER, Giovanna Zacchi di RSI e BPER Banca, Giorgio Benassi di Coop Alleanza 3.0

In platea redattori, uffici stampa di aziende ed enti pubblici – di Modena e Bologna –sempre più impegnati a districarsi tra le fakenews e a raccontare l’emergenza dei cambiamenti climatici, insieme alla rivoluzione delle fonti rinnovabili e alla strada del consumo responsabile.

La sfida dell’evento, sostenuto da ASVIS, è formare i professionisti dell’informazione dotandoli di strumenti concreti e operativi per meglio descrivere problematiche, soluzioni, analisi di dati e racconti di buone pratiche inerenti agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Non tutti i giornalisti possiedono quel bagaglio di conoscenze adeguate a una migliore comprensione e descrizione dei temi legati al programma di Agenda 2030.

Ad aprire i lavori Gianluigi Bovini che partendo dal buon indice di sviluppo sostenibile in Emilia Romagna e nella città metropolitana di Bologna, sottolinea l’importanza di andare oltre gli indicatori economici. “Gli obiettivi devono  essere misurabili e raggiungibili, ma oltrepassare il Pil sarà un passo fondamentale se veramente vogliamo realizzare uno sviluppo sostenibile nel nostro Paese.  L’obiettivo è realizzare una visione integrata dello sviluppo sostenibile che poggia su quattro pilastri (economia, società, ambiente, istituzioni) e su tre principi (integrazione, universalità e partecipazione). L’impegno deve cominciare dal basso: amministrazioni, imprese e singoli cittadini che agiscono in modo locale in un’ottica di impegno globale. L’Agenda Globale delle Nazioni Unite e i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) sono un ritrovato patto tra le generazioni.

Bovini traccia una corrispondenza tra le 4 forme di capitale e alcuni degli SDGs:

  1. Capitale Umano: global goals n. 1,2,3,4,5,
  2. Capitale Economico: global goals 8,9,10, 12
  3. Capitale Aziendale: global goals 6,7,13,14,15
  4. Capitale Sociale: global goals  11, 16 e 17

Comunicare la sostenibilità vuol dire anche dar voce all’“impresa del bene” contro le  cattive notizie che invece popolano i media a tutti i livelli. Lo afferma al Forum Jacopo Storni, collaboratore di Buone Notizie, il settimanale del Corriere della Sera che ha scelto di mettere nero su bianco lo sguardo positivo sul mondo.

Il concetto di sostenibilità è ampio tanto da comprendere il tema degli immigrati e dell’olocausto in mare: dagli anni 90 ad oggi sono morte 36mila persone. Viviamo in un’era fatta di divisioni e dicotomie, dove la colpa della nostra infelicità è degli altri e non c’è un tentativo di incontro e conciliazione. Sembra che ci sia sempre poco spazio per le buone notizie e che i giornalisti, in particolare i direttori, siano ormai diventati analisti. I media on line vivono la competizione dei click mentre la vendita dei quotidiani cartacei continua a calare”.

Poi l’appello ai colleghi giornalisti emiliani: “Possiamo, anzi dobbiamo cambiare rotta anche noi operatori dell’informazione. Iniziamo a pulire il lessico con cui diamo le notizie, a renderlo più bello e più buono. Le continue notizie dei profughi che annegano in mare, insieme a fatti di mafia e di corruzione popolano il palinsesto di tutti i giornali. A fronte di questo scenario crediamo che il nostro sia il più terribile dei paesi dimenticando che circa 6 mila volontari hanno fatto della loro vita un capolavoro. Sono coloro che mettono le loro giornate al servizio degli altri. Personalmente ho conosciuto tante donne coraggio e ho raccontato storie di immigrati che hanno coronato il loro sogno, pagando il prezzo che ogni ideale richiede. Il mio auspicio ed il mio impegno è reagire di fronte alla precarietà e alle frustrazioni ne con la lamentela ne con la rabbia ma cercando la soluzione. Tiziano Terzani nel suo libro “La fine è il mio inizio” ci insegna che tutti abbiamo l’opportunità di realizzarci se veramente crediamo e combattiamo per i nostri ideali”.

Le fakenews sono un altro “rischio” per l’ambiente e il clima. Di questo parere è Enrico Cancila di Art ER – attrattività, ricerca e territorio dell’Emilia Romagna.  “L’informazione distorta o falsa può generare effetti virali negativi e attivare circuiti viziosi nelle comunità. Il dato positivo è la crescita delle aziende che investono nella comunicazione sostenibile e intraprendono un cammino di responsabilizzazione anche con l’acquisizione di certificazioni ambientali rilasciate da enti terzi. È il caso dello standard di qualità ISO:9000 riconosciuto e valido in tutta Europa. Questa “terzietà” offre una garanzia al brand, al marchio e all’utente/utilizzatore finale”.

Se in Italia cresce il numero di aziende green, vi sono, purtroppo, realtà che sfruttano a loro vantaggio la sostenibilità. L’attività che caratterizza questo procedimento è quella del greenwashing (green, ovvero verde in termini ecologici, e whitewashing ovvero l’azione di nascondere fatti spiacevoli. Il greenwashing è una forma di pubblicità ingannevole che le aziende utilizzano con il solo scopo di trarre un beneficio economico, senza fare realmente nulla di concreto nei confronti della tutela ambientale. Spendono più tempo e denaro nel proclamare il loro “stato green” attraverso pubblicità e azioni di marketing, piuttosto che implementare nella prassi quotidiana pratiche a basso impatto ambientale. Al giornalista è chiesto un occhio critico nella stesura e nella divulgazione delle notizie.

Più in generale, come ha spiegato Cancila, non esiste una sola comunicazione. C’è la comunicazione aziendale (sostenibilità), quella ambientale in senso stretto (fenomeni fisici, gestione dell’ambiente), le iniziative sul territorio (comportamenti ecosostenibili, migliori pratiche).

Poi un consiglio per la categoria dei giornalisti: la Green Communication, effettuata attraverso l’utilizzo di diversi mezzi punta oggi sullo storytelling ovvero racconti che fanno leva sulle emozioni e sui valori. Associare, quindi, un brand ad una determinata storia, è una tecnica efficace per imprimere nella memoria del consumatore i contenuti che riteniamo importanti, e aumentare così quella che viene definita brand awareness o consapevolezza del brand. Certamente oggi la comunicazione per le aziende è cambiata ed è cresciuto il target.

“Oggi il target di un’azienda non è più solo il cliente, ma il dipendente, la società, l’opinione pubblica, i media, il mercato finanziario” – spiega Giovanna Zacchi Bper Banca e attività di RSI. “L’utente, sempre più esigente, non cerca più solo beni di consumo ma valori, stili ed esperienze di vita, emozioni e relazioni.  Le aziende devono individuare la loro vision (quali valori sposare) e comunicarla al consumatore in modo trasparente e coerente. Inoltre ciò che si acquista deve rispecchiare i valori di sostenibilità che l’azienda stessa comunica all’esterno”.

A fine corso due concetti appaiono indiscutibili: i consumatori premiano le aziende concretamente sostenibili e i global goals sono ancora poco conosciuti anche da chi fa comunicazione. Un gap che va colmato a partire da iniziative come questa e da una vasta letteratura disponibile. Iniziative sul territorio come quelle promosse da ASVIS aiutano a riempire di fiducia e contenuti le lacune dei cittadini rispetto ai quali i giornalisti continueranno ad avere un ruolo di educazione e di responsabilità etica.

BioStile, arriva lo Startkube Radio a Castenaso

Startkube Castenaso prodotto BioStileUna web radio d’avanguardia, da progettare grazie al contributo di ragazzi e adolescenti. È l’idea con cui il Comune di Castenaso, alle porte di Bologna, intende offrire una opportunità di inclusione sociale e di apprendimento ai giovani che non studiano. Cuore del progetto, uno speciale modello di Startkube, l’innovativo container di BioStile, realtà di Crespellano, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di arredi urbani dal valore estetico e sostenibile, il cui primo prototipo ha debuttato nel settembre 2016 alla “Teen Parade” di Castel Guelfo, l’evento con cui Radioimmaginaria, il primo network di adolescenti in Europa, mira ad avvicinare i giovani al mondo della web radio.

Per l’implementazione di questo speciale modello si è rinnovata una partnership ormai consolidata: si affiancano infatti a BioStile, che ha curato la parte energetica e progettuale dello Startkube, INCI, impresa di Cento, in provincia di Ferrara, che si è occupata della tecnologia antisismica, e RadioImmaginaria, che si è fatta carico dell’aspetto relativo alla comunicazione.

Oggetto tecnologico e di design, Startkube è il risultato della trasformazione di una ex baracca da cantiere e il suo allestimento include una seduta circolare, un impianto di registrazione, regia, cuffie e microfoni. Costruita con materiali ecocompatibili, la web radio ha una finalità ben precisa: prevenire e combattere i fenomeni della dispersione scolastica e dell’isolamento. “Grazie a Startkube gli adolescenti dai 12 anni in su di Castenaso vivranno il progetto da protagonisti; l’idea è infatti quella di dotare la nostra giovane comunità di uno strumento di crescita. Startkube rappresenta il primo tassello di quello che vorremmo divenisse un percorso di crescita economica e imprenditoriale del territorio di Castenaso. La radio potrebbe infatti essere la prima ‘unità produttiva’ di un villaggio green a bassa impronta ambientale, realizzato da startup; uno spazio ‘open’ che educhi e insegni a fare impresa in modo sicuro, economico e soprattutto flessibile al cambiamento”, commentano dal Comune di Castenaso.

“Questo genere di attività, volto a sviluppare in modo concreto la cittadinanza attiva, offre ai ragazzi una nuova visione del territorio, che diventa terreno di crescita, sia sociale che economica. I nostri obiettivi sono progettare oggetti e strumenti innovativi e al tempo stesso dare risposte veloci a coloro che desiderano fare impresa abbassando il più possibile le barriere della burocrazia”, dichiara Roberto Ghisellini, ideatore di BioStile e del progetto Startkube.

“Startkube nasce come risposta alla crisi economica e con un ruolo chiave nell’aggregazione sociale. La sua mission è mettere insieme in un’unica area realtà imprenditoriali d’eccellenza, competenze e know-how o, come in questo caso, mettere a frutto possibili passioni e talenti, dando spazio alle imprese”, conclude Alessio Toselli di INCI srl.

Lo Startkube Radio di Castenaso verrà inaugurato nei prossimi mesi alla presenza dei giovani che sono i primi utilizzatori dell’oggetto, i rappresentanti del Comune e gli stessi promotori.

ILLUMINOTRONICA, scommessa vinta. A lavoro per l’edizione 2019

Si èIlluminotronica, fiera a Bologna conclusa con piena soddisfazione la prima edizione bolognese di ILLUMINOTRONICA (LUMI), la mostra-convegno di riferimento per il mercato dell’integrazione e delle tecnologie IoT (Internet of Thing) applicate ai settori di luce, domotica e sicurezza promossa da Assodel (Associazione Distretti Elettronica – Italia).

Dal 29 novembre all’1 dicembre, nel quartiere fieristico di BolognaFiere, si sono riuniti oltre 6.000 professionisti del settore (architetti, ingegneri, installatori, system integrator, impiantisti, energy e facility manager, buyer e uffici tecnici di aziende ed enti locali) nel segno dell’innovazione.

Una scommessa vinta quella di ILLUMINOTRONICA che, grazie alla sua formula innovativa, agli elevati contenuti tecnologici e formativi, alle aree demo e ai laboratori interattivi ha saputo dare una risposta concreta alle richieste del mercato e degli operatori del settore.

Illuminotronica, fiera a BolognaDallo smart building alla smart city, nel segno della digital transformation. Partendo dal lighting, passando per la sicurezza e per il building management, la manifestazione ha voluto raccontare il nuovo mercato dell’integrazione evidenziando i modi di fare business con l’IoT e portando ad esempio oltre 35 case history di successo.

Tanti i mercati applicativi e gli argomenti trattati nei 95 interventi formativi: il digital retail e l’experience design; la progettazione eco-sostenibile e la casa near zero emission; i servizi per la smart city e il modello di circular smart city; lo smart building e le metodologie di risparmio energetico in azienda; lo smart lighting e la luce interconnessa; la smart security, la privacy e la sicurezza digitale; la connettività e i protocolli di comunicazione.

ILLUMINOTRONICA (LUMI) si propone come un nuovo modello di fiera che punta sull’incontro della domanda e dell’offerta di innovazione, con l’obiettivo di supportare la digital transformation nell’ambiente costruito.

 “LUMI – spiega il direttore generale della fiera Elena Baronchelli mette in sinergia i professionisti della filiera e riunisce attorno a uno stesso tavolo system integrator, progettisti, installatori, produttori di software e hardware. L’obiettivo è rappresentare l’ecosistema dell’integrazione: dalla tecnologia alle applicazioni, passando per la connettività, portando in concreto opportunità di lavoro alle aziende e ai professionisti dell’ambiente costruito”.

Visto il successo dell’evento, confermato dall’adesione di oltre 200 aziende partecipanti e da BolognaFiere, ILLUMINOTRONICA lancia per l’edizione 2019 il progetto LUMI, che sarà realizzato in stretta collaborazione con BolognaFiere, per raggiungere l’obiettivo della digitalizzazione in senso lato del settore dell’ambiente costruito comprendendo anche tutti i settori collaterali (intesi come spazi: ufficio, negozio, edificio fino all’ambiente urbano).

 

 

Città resilienti protagoniste alla 6^ Conferenza Nazionale Passivhaus

6^ Conferenza Nazionale PassivhausConto alla rovescia per la 6^ Conferenza Nazionale Passivhaus, dedicato quest’anno al tema delle città resilienti come responsabilità sociale.  L’evento promosso da ZEPHIR PASSIVHAUS Italia, rappresentante ufficiale per Passivhaus in Italia, costituisce l’appuntamento annuale che fa luce sulla divulgazione del concetto di Passivhaus in Italia e nel mondo.

Si partirà dagli edifici sostenibili per affrontare il tema su scala urbana, passando attraverso i concetti di economia circolare e transizione energetica delle città, alla luce del recepimento degli standard europei di sostenibilità ambientale e alla Direttiva europea 2018/844/UE.

Imprenditori, docenti universitari, ricercatori, rappresentanti delle istituzioni, progettisti saranno al centro di un dibattito su temi più che attuali.

L’evento si svolge sabato 24 novembre dalle ore 9:30 presso il prestigioso Centro Congressi Riva del Garda (Parco Lido, 1 – 38066), in provincia di Trento. Una scelta non casuale, visto che proprio a Trento e dintorni si trovano numerose tipologie di edifici certificati Passivhaus. Inoltre Trento è il quartier generale dell’Istituto di Fisica Edile ZEPHIR Passivhaus Italia diretto dal Dr. Phys. Francesco Nesi.

Partecipare alla 6^ Conferenza Nazionale Passivhaus, significa:

-Essere protagonisti della “rivoluzione” sostenibile Passivhaus che è in atto

– Fare network con gli operatori dell’edilizia sostenibile

– Creare opportunità, costruire un futuro più sostenibile

– Trovare un collegamento immediato con le istituzioni.

Passivhaus Tour E IL 25 NOVEMBRE VIENI A VIVERE L’ESPERIENZA DEL Passivhaus Tour

Per toccare con mano il comfort e benessere abitativo a 360 gradi. Il Passivhaus tour, per la prima volta nel programma della Conferenza, sarà un “viaggio” attraverso le più importanti strutture certificate Passivhaus ad alta efficienza energetica nei dintorni di Trento. Posti limitati, scopri le tappe di un tour semplicemente straordinario.

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NON PERDERE PASSIVHAUS BOOK 

Il primo manuale dedicato al tema Passivhaus. Una guida pratica e chiara per i professionisti dell’edilizia sostenibile. Fresco di ristampa torna tra i prodotti di punta per i partecipanti della Conferenza Nazionale Passivhaus con una promozione ancora più interessante. Mettilo nel carrello adesso, assicurandoti così la tua copia.

La Conferenza PASSIVHAUS è piattaforma che aggrega nomi autorevoli nel panorama nazionale ma anche numerosi appassionati di edilizia sostenibile, con particolare riferimento al protocollo internazionale PASSIVHAUS rispetto al quale l’Istituto di fisica edile ZEPHIR è attivo tutto l’anno in termini di ricerca, consulenza e formazione.

Per informazioni: conferenza@zephir.ph

Dalla Francia a Montale per “studiare” Ecovillaggio

case ecologicheEcovillaggio Montale, ecoquartiere in provincia di Modena, sarà tra le tappe di un “viaggio ispirazionale” che parte dalla Francia e ha come destinazione l’Emilia Romagna terra simbolo di innovazione tecnologica e progettualità sostenibile.

Protagonista una delegazione di 40 membri della Camera di Commercio di Troyes, città nel dipartimento dell’Aube nel centro-nord Francia e sede dell’University of Technology che giovedì 18 ottobre alle ore 15,30 sarà in visita nell’ecoquartiere simbolo di sostenibilità a 360 gradi.

La scelta di Modena come tappa di questo viaggio non è casuale e rappresenta il desiderio, per la delegazione, di conoscere le buone pratiche in edilizia di cui Ecovillaggio Montale è divenuta simbolo.

Gli imprenditori francesi verranno accolti dall’imprenditrice e ideatrice Silvia Pini per essere introdotti al progetto immobiliare nato nel 2007 dall’appassionato studio di un team interdisciplinare – architetti, ingegneri, agronomi, tecnici – uniti dal desiderio di migliorare la qualità dell’abitare e più in generale della vita dentro e fuori casa nel rispetto dell’ambiente. Momento centrale sarà la visita guidata dallo staff di Ecovillaggio Montale all’interno delle ecoresidenze, opere di bioedilizia e di design progettate con la consapevolezza di ricreare il massimo comfort ambientale .

“La delegazione – si legge in una nota dell’ente organizzatore Acquaforte Travel Designer –  è impegnata nello studio dell’innovazione tecnologica, delle prospettive di sviluppo economico e più in generale si sta occupando di nuove prospettive di crescita del proprio Paese. Attraverso questo viaggio sarà possibile toccare con mano la capacità attrattiva di una Regione come l’Emilia Romagna e di una terra d’eccellenze (automotive, food, ceramiche, etc) come Modena. Ecovillaggio Montale rientra tra gli esempi concreti di buone pratiche e a pieno titolo in questo viaggio ispirazionale”.

L’iniziativa è parte di una visione strategica e condivisa dalla Camera di Commercio dei rispettivi Paesi, Italia e Francia. L’obiettivo è mettere insieme buone idee perché un domani possano germogliare progetti imprenditoriali virtuosi, nell’ottica di una cooperazione e di uno sviluppo sostenibile.

Programma d’azione comune è l’Agenda globale per lo Sviluppo sostenibile e i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals (sdg) da raggiungere al 2030.

Ecovillaggio Montale è parte delle Aziende Modenesi per la responsabilità sociale d’impresa e si riconosce soprattutto in questi due obiettivi: “Lotta per il cambiamento climatico” (13 – Climate Action)  e “Città e comunità sostenibili” (11 – sustainable cities and communities).

Alle porte di questo scambio internazionale, ecco il commento di Silvia Pini:

Tutti siamo chiamati a contribuire e a portare il Pianeta su un sentiero sostenibile. L’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione, ai cittadini.  Nel perseguire questi obiettivi si ha l’enorme vantaggio di tutelare la salute del pianeta e delle persone che vi abitano nell’ambito di un nuovo sviluppo economico che porta maggiore confort e qualità della vita dentro e fuori casa”.

PASSIVHAUS DAYS: visite gratuite dall’8 al 10 giugno

passivhaus days dal'8 al 10 giugnoI prossimi 8-9-10 giugno ricorrono anche in Italia le giornate dedicate alle visite gratuite all’interno di Passivhaus, abitazioni costruite secondo protocollo costruttivo Passivhaus.

In quei giorni committenti e progettisti apriranno le porte della loro casa mettendo a disposizione la propria esperienza con l’edilizia sostenibile. Ecco la mappa dove  sono consultabili le Passivhaus italiane raccolte da ZEPHIR Passivhaus in Italia, istituto nazionale di ricerca.

Dal Piemonte alla Sicilia sarà possibile prenotare e provare l’esperienza di una Passivhaus. Un’occasione per testare il livello di comfort abitativo interno, sia in termini di temperatura sia di qualità dell’aria di un’abitazione costruita con protocollo internazionale Passivhaus.

La finalità è quella di incontrare chi in prima persona progetta e vive questo tipo di edifici e confrontarli con case di tipo tradizionale. Tale iniziativa rientra nel più vasto progetto dell’International Passivhaus Days organizzato dal Passivhaus Institute di Darmstadt, in Germania.

Un evento che da alcuni anni ha una sua tradizione in Italia grazie a ZEPHIR Passivhaus. Prenotazione obbligatoria.

 

La Casa Passivhaus: arriva il decalogo ZEPHIR

zephir passivhaus studentiPassivhaus è una casa su misura? Come aiuta l’ambiente? Dove è possibile costruirla? Fino a quanto posso risparmiare? Con fare semplice e un decalogo tascabile, il team di ZEPHIR Passivhaus Italia ha incontrato il grande pubblico nella tre giorni di “Fa’ la cosa giusta” fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili appuntamento annuale di Milano.

“Con la casa Passivhaus si vive bene e si risparmia. Si raggiungono elevati livelli di comfort con costi contenuti di gestione”. Questa la frase impressa sul vademecum realizzato da ZEPHIR istituto di ricerca e consulenza e distribuito in fiera tra appassionati e curiosi dell’edilizia green, da giovani coppie a famiglie con prole.

Casa Passivhaus – ‘abito’ sostenibile e su misura” è la campagna informativa finalizzata a coltivare le scelte sostenibili nell’architettura moderna. Passivhaus, come è stato più volte detto in fiera, si prefigge obiettivi ben precisi: risparmio energetico, assenza di sprechi, disinquinamento e miglioramento della qualità abitativa.

Per promuovere le best practices, senza tecnicismi ma con progetti ideati e già realizzati da ZEPHIR come l’edificio plurifamiliare a Putignano (Bari), l’ Arch. Alice Rosini, Ing. Ileana Iannone e Ing. Ilaria Cappelletti hanno incontrato numerosi committenti in fiera per rispondere a domande e chiarire dubbi relativi sia alle ristrutturazioni che alle nuove costruzioni.

La rassegna dei progetti principali curati da ZEPHIR è stata al centro di un meeting ad hoc. Un percorso che parte dall’ideazione di uno spazio abitativo Passivhaus (dalle abitazioni civili, agli eco-hotel, ai centri di aggregazione sociale/parrocchiale), per poi soffermarsi sul tema del risparmio e dell’efficienza energetica che innalza la qualità e lo stile di vita.

L’incontro si è arricchito con la testimonianza dell’architetto Rosa Maria Filice che per un certo periodo ha vissuto lo spazio Passivhaus BiosPHera 2.0 – modulo abitativo itinerante di cui ZEPHIR ha curato la progettazione relativa alla fisica edile.

L’architetto ha vissuto in questa abitazione innovativa, di 25 mq, provvista di tutti i normali servizi: illuminazione a led, cucina a induzione, elettrodomestici, riscaldamento e raffrescamento, suddivisa in zona giorno, zona notte, bagno e centrale tecnica.

Tecnologie e materiali di ultima generazione in Biosphera 2.0 che mette al centro l’uomo e i suoi parametri vitali, studiando le reazioni dell’organismo al variare delle condizioni climatiche esterne. L’architetto Filice, incalzata dalle domande dei presenti ha concluso il suo intervento ribadendo come Passivhaus può rendere la nostra vita migliore dal punto di vista fisico ma anche della concentrazione.

Un altro momento intenso in fiera è stato l’incontro tra ZEPHIR e le scuole, in particolare con gli studenti di alcuni licei scientifici e artistici di Milano.

“Siamo soddisfatti di questa esperienza – spiega Arch. Alice Rosini Responsabile della formazione e divulgazione di ZEPHIR Passivhaus Italia –  perché ci ha permesso di avvicinare un gran numero di persone al mondo della bioedilizia. In particolare abbiamo tentato di scardinare alcuni luoghi comuni e pregiudizi parlando al cuore della gente, senza filtri, senza orpelli. Per far conoscere l’unica rotta energetica possibile, quella della eliminazione degli sprechi, abbiamo diffuso il nostro decalogo, ricordando che la casa Passivhaus consente di consumare dalle 10 alle 20 volte in meno di un edificio tradizionale”.

Passivhaus è lo standard costruttivo nato in Germania nel 1991 e diffuso in tutto il mondo. ZEPHIR ogni giorno partecipa ed arricchisce la storia del protocollo con storie ed esperienze green destinate a diventare sempre più numerose. Come sempre anche quest’anno si farà il punto sullo stato dell’arte dell’edilizia sostenibile nel corso della Conferenza Nazionale Passivhaus, in programma nel mese di novembre 2018. Maggiori dettagli saranno disponibili più avanti sul sito www.passivhausitalia.com

 

Astroradio: una vecchia Roulotte diventa stazione radio “green”

astroradio by Biostile e InciVivrà una seconda vita una vecchia roulotte destinata al suo declino e che per volere di alcuni imprenditori e di un sogno “giovanile” è stata del tutto trasformata. Una rinascita, a base di ingegneria e design made in Italy, per ASTRORADIO la nuova postazione radio di RadioImmaginaria un network fatto e realizzato dagli adolescenti (dagli 11 ai 17 anni) di Castel Guelfo di Bologna.

Una vernice rosso passione con un involucro “green” per le tecnologie rinnovabili ed antisismiche impiegate. La nuova roulotte stazionerà fino a domani in piazza Cristoforo Colombo nella città di Sanremo. Ad abitarla e viverla i ragazzi di RadioImmaginaria pronti a raccontare gli ultimi e decisivi giorni del 68° Festival della Canzone Italiana attraverso la testimonianza di big e giovani proposte.

ASTRORADIO è stata realizzata da BioStile per la parte progettuale ed energetica in collaborazione con INCI srl che alla roulotte ha dato una struttura metallica antisismica. Non è la prima volta che le due imprese emiliano romagnole collaborano per esaudire un sogno spingendosi sul fronte dell’innovazione e della ricerca. ASTRORADIO è una variante di Startkube, unità produttiva pensata per le imprese e in particolare per dare spazio alla voce e alle mani degli artigiani.

A bordo di ASTRORADIO vengono accolti e intervistati dai ragazzi della web radio anche importanti ospiti del Festival di Sanremo.

La roulotte che si caratterizza per la presenza di spazi modulari che ospitano sedute circolari, microfoni, computer e attrezzature viene così collaudata in Liguria per poi proseguire il tour 2018.  Dopo Sanremo altre piazze, in particolare nelle periferie cittadine, vedranno l’approdo dell’ASTRORADIO e dei giovani. Obiettivo: parlare del futuro e iniziare a progettarlo.

FICO, a Bologna la fabbrica del cibo a km 0

Immagine-Fico-bologna

Cambiamento, progresso, ispirazione, condivisione. Sono alcuni dei valori che hanno caratterizzato la nostra tappa, in qualità di comunicatori e divulgatori ambientali, al parco agroalimentare più grande del mondo: FICO (Fabbrica italiana contadina) EATALY WORLD, l’opera inaugurata il 15 novembre a Bologna.

Un percorso speciale nella sua semplicità: la terra da cui proveniamo e a cui, in particolare oggi, sentiamo il desiderio di tornare.

Il percorso di cui si, a FICO, è possibile essere testimoni è quello che parte dalla terra da dove nascono e si coltivano le materie prime per poi, in ulteriori passaggi, arrivare alla cucina, al menu della ristorazione. Un viaggio sensoriale all’interno di un immenso parco che rappresenta la varietà e la qualità del cibo Made in Italy. Un esempio? Le mele. Nel mondo ne esistono 1200 varietà, di cui 1000 in Italia e 200 nel resto d’Europa.

Bologna, con l’apertura di FICO, si candida a città d’Europa e del mondo, costruendo di fatto un nuovo polo tra i più appetibili per i turisti.

L’unicità dell’esperienza di chi visita FICO sta nella presenza di 40 fabbriche non dimostrative ma che producono secondo la tradizione e con l’utilizzo sapiente della tecnologia: pasta, pane e altri beni alimentari di prima necessità. Offrendo la possibilità di acquistare prodotti o degustarli direttamente in uno tra le centinaia di ristoranti.

Una “Disneyland del cibo” connessa alla formazione, al mondo delle scuole e delle università grazie alla presenza di aule didattiche e laboratori messi a disposizione ai giovani futuri imprenditori.

L’evento ha visto Oscar Farinetti sul palco della sala Cinema di FICO. Due ore abbondanti dedicate ai punti di forza del nostro Paese con i suoi 53 siti e monumenti Patrimonio dell’umanità “Unesco”.

“Abbiamo pensato in grande – ha detto Farinetti nel suo discorso – ci siamo ispirati all’esperienza dell’EXPO di Milano.   Fico rappresenta il futuro anche se ripercorriamo il passato (da dove veniamo) e il presente (perché siamo chiamati ad agire adesso). Avere un progetto nella vita è fondamentale ed è quello che FICO ha offerto a tante aziende, tanti giovani offrendo un’opportunità di lavoro e di formazione sul campo”.

La conferenza si è conclusa con un decalogo da parte dell’ imprenditore che si definisce da sempre un soluzionista e che ha “rapito” letteralmente l’attenzione della platea, compresa la nostra delegazione, divisa tra applausi e appunti sul taccuino.

Per tutti coloro che avessero curiosità e voglia di leggere, ecco le 10 mosse per ricordare e riprendersi il futuro nonché la ricetta “Farinetti”:

  1. Saper gestire l’informazione;

  2. Individuare le priorità, semplificare;

  3. Pensare locale, agire globale;

  4. Saper narrare;

  5. Spostare il valore dal rispetto dal senso del dovere al senso del piacere (creando una coscienza civica);

  6. Never, never give up!

  7. Restare giovani (nella mente e nello spirito!);

  8. Copiare (nel senso di cogliere spunti di bellezza, dalle epoche del rinascimento e del risorgimento, ma anche da chi ha fatto prima di noi per poi rielaborare in un progetto unico);

  9. Saper cambiare;

  10. Fiducia, patriottismo e coraggio;

L’esperienza polisensoriale di FICO è certamente consigliata a tutti e consente di: riconoscere i contadini come i veri e propri designers del nostro Paese; apprezzare la bellezza dell’Italia anche sul piano del patrimonio della biodiversità; avere un atteggiamento diverso, di rispetto verso gli elementi con cui siamo chiamati a convivere: l’aria, la terra, l’acqua.

Infine abbiamo ricordato a noi stessi quanto sia importante far rete e non isolarsi e non lamentarsi, insomma a riprendere il futuro nelle nostre mani, ora!

Ed è proprio “Ricordiamoci il futuro” il titolo del nuovo libro di Oscar Farinetti che non potevamo non acquistare con tanto di autografo.