Operazione “Cielo stellato”

Art. 7 c. 25 del Disegno di legge di stabilità presentato dal Governo italiano il 9 ottobre 2012:

Per finalità di contenimento della spesa pubblica, di  risparmio di risorse energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici, con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, nonché con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti standard tecnici di tali fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo fra i quali, in particolare:

a) spegnimento dell’illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne;

b) individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali sono adottate le misure dello spegnimento o dell’affievolimento dell’illuminazione, anche combinate fra loro;

c) individuazione dei tratti di rete viaria o di ambiente, urbano ed extraurbano, ovvero di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure sub b);

d) individuazione delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione, in modo da convergere, progressivamente e con sostituzioni tecnologiche, verso obiettivi di maggiore efficienza energetica dei diversi dispositivi di illuminazione.

 

Godersi la città alla luce della Luna è un privilegio da black-out e così sarà anche dopo l’approvazione della proposta del Governo e del susseguente decreto attuativo. Ma qui non si parla di iniziative per spiriti romantici. I dati Terna sul Sistema Elettrico Nazionale dicono che 6,2 TWh sono serviti per illuminazione pubblica nel 2011, ovvero il 2% dei consumi interni. Il dato è in calo del 2,6% rispetto all’anno precedente, ma in crescita dell’8,8% nell’ultimo decennio.

Dove potrà condurre un decreto che dovrà stabilire standard tecnicimisure di moderazione dell’illuminazione pubblica, che è ovviamente di competenza locale? Si cominci con il citare i valori in gioco, che sono dell’ordine di 500 milioni di € all’anno. Un risparmio di energia del 20% potrebbe portare, tanto per iniziare, a salvare 100 milioni di €. Non tutto sarà a costo zero, serviranno investimenti. Molti comuni, d’altronde, si sono già dati da fare. Gli altri potranno fare affidamento sugli strumenti incentivanti e sulle agevolazioni esistenti, come l’interessantissimo Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica.

La nuova Direttiva sull’efficienza energetica, appena approvata dal Consiglio Europeo, chiede agli enti pubblici di assumere un ruolo di guida, per trasformare il mercato e cambiare i comportamenti dei cittadini e delle imprese in senso efficiente, anziché essere fonte ed emblema dello sperpero. Il mondo dei servizi energetici è pronto da tempo a cogliere la sfida ed una nuova spinta all’innovazione potrà essere innescata da qui al 2020, anno in cui si dovrà rendere conto dei risultati raggiunti sulla strada della riduzione dei consumi.

Si apre, ora, il dibattito sulla sicurezza nelle città e l’impatto che le azioni previste dal decreto potranno avere su di essa. Niente di nuovo sotto al lampione. Ma, posto che rendere i sistemi di illuminazione pubblica più intelligenti sia la soluzione desiderabile rispetto al  loro semplice spegnimento, sarà poi il buio a rendere l’uomo delinquente?

Staremo a vedere. Sta di fatto che, partendo da una legge nata per contenere la spesa pubblica, potremmo ritrovarci  nelle mani un provvedimento di vera Politica energetica.

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About Francesco Marghella

Romano, dottorando presso la Facoltà di Economia dell'Università di Perugia e collaboratore AIEE – Associazione Italiana Economisti dell’Energia dopo il Master in Management dell’Energia e dell’Ambiente e la laurea in Economia dell’Ambiente, dello Sviluppo e del Territorio. Attualmente mi sto occupando dei modelli economici che guidano l’agenda politica europea sull’ambiente. Mi piace la storia. Mi piace il connubio fra scienze naturali e teoria economica nel moderno approccio ai problemi sociali. Mi piace l’incertezza, di tutte le avversità la più divertente. Con lei non c’è da annoiarsi. Mi piace pensare al potere che hanno sulla collettività le azioni del singolo, allo sforzo della collettività per correggere le azioni del singolo, all’ambizione del singolo di cambiare la collettività. Da quando ho scoperto che i Paesi membri dell’Unione Europea hanno rinunciato ad avere una propria politica dell’ambiente, incaricando la comunità di prendere le decisioni per loro, mi sono interessato a cosa stessero combinando i nostri rappresentanti a Bruxelles e Strasburgo in materia di clima, energia, risorse naturali, inquinamento e rifiuti. Cercherò di coinvolgervi principalmente sulle novità che vengono dai tavoli della Conferenza sul cambiamento climatico e sulle attività svolte dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento Europei. Cercherò di aprire un dialogo diretto con voi e di accogliere il contributo del maggior numero possibile di punti di vista. Cercherò di rendere il tutto stimolante e magari di sconvolgere le mie e le vostre convinzioni. In ogni caso, soprattutto… cercherò.

9 thoughts on “Operazione “Cielo stellato”

  1. Finalmente la decrescita positiva ed ecologica!!.
    Fai bene a divulgare questa notizia ci sono tantissimi apreghi. pensa che nel mio condominio non spengono le luci di giorno!!

    Oriana

  2. Finalmente la decrescita positiva ed ecologica.
    E’ brutto dirlo ma la crisi in questo caso serve ad evitare eccessi di spreghi di cui è saturo il paese.
    Nel mio condominio tengo le luci accese anche di giorno!!
    oriana

    • …per esempio lampioni dotati di sensori che si accendono da soli quando qualcuno si avvicina e che si spengono dopo un po’ in mancanza di altri movimenti…

      • Esiste un’infinità di soluzioni per il risparmio energetico sull’illuminazione pubblica. Molte sono già sperimentate e sono mature dal punto di vista tecnologico. Altre se ne possono trovare, basta mettersi a pensare.
        La prima e più banale è la regolazione dell’intensità luminosa in base al flusso atteso di fruitori del servizio.
        I sensori di presenza non sono sempre applicabili, soprattutto in ambienti aperti, dove lo spazio da sorvegliare è solitamente troppo esteso ed i movimenti rilevabili sono tanti.

  3. …forse il buio non rende l’uomo delinquente ma di sicuro lo favorisce nelle sue malefatte… in ogni caso è evidente che l’illuminazione di strade e stradine sempre vuote non ha senso e che l’inquinamento luminoso è una realtà, tanto che in Emilia (regione illuminatissima) c’è una legge regionale per combatterlo…

    • Se dalla prima lampada ad olio siamo arrivati ad avere il sistema di illuminazione odierno, una ragione c’è. Ecco perché il Governo stesso mette “razionalizzazione e ammodernamento” delle fonti di illuminazione al terzo posto nella scala di priorità. Non si vuole imporre il ripensamento del servizio pubblico di illuminazione, ma intervenire al fine di risparmiare risorse fin dove si può. Il decreto attuativo, dunque, sarà necessario per determinare il confine che passa tra interventi che permettono di tagliare la spesa senza intaccare il benessere pubblico ed interventi che, invece, presuppongono anche un abbassamento della qualità del servizio erogato ai cittadini.
      Molto interessanti le iniziative degli enti locali su questo tema. Recentemente la Regione Veneto ha ordinato di predisporre un Piano dell’Illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso

  4. La Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati ha soppresso le lettere a), b) e c) dell’articolo 7 c.25 citato nel post.
    Quindi niente da fare per lo spegnimento od affievolimento dell’illuminazione pubblica. Si salva la lettera d), ovvero l’ammodernamento degli impianti e dei dispositivi di illuminazione.
    Motivazioni:

    il decreto […] dovrebbe concentrarsi in via esclusiva sull’individuazione di modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione esistenti in modo da introdurre tecnologie innovative e di pervenire progressivamente a una maggiore efficienza energetica, stante l’opportunità di mantenere comunque l’illuminazione durante le ore notturne per varie esigenze, quali quelle di sicurezza e di valorizzazione dei beni culturali

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