Che bello, anzi che guaio, i prezzi calano!

prezzi etichetteL’aumento dei prezzi rallenta fin quasi a fermarsi. Finalmente una buona notizia, penserete voi. Nient’affatto! E’ una pessima notizia! Si affrettano a spiegare gli economisti. E’ il segnale di un calo dei consumi che mette in crisi l’economia. Guardando agli scenari del prossimo mese, al massimo all’anno prossimo, ci dicono che bisogna ad ogni costo rilanciare i consumi, perché riparta la produzione industriale e i prezzi tornino a crescere.

I macroeconomisti, quelli che guardano agli scenari globali dei prossimi decenni, invece dipingono scenari di crisi di disponibilità di materie prime e di cibo, e prospettano una economia orientata al miglioramento dei servizi ed alla cura dell’ambiente, con un rallentamento della produzione industriale, dettato anche dalla necessità di difenderci dall’inquinamento, dal dissesto idrogeologico e dai cambiamenti climatici; prospettano un cambiamento nell’economia pilotato da un ritrovato impegno pubblico rispetto al privato.

Se associamo l’allarme sulla frenata dei prezzi a quello delle scorse settimane in cui i cittadini erano accusati di comprare solo cose utili, ci appare evidente la follia di un sistema intrappolato in una ideologia economica costruita 300 anni fa, in epoche di grandi potenzialità di espansione, quando un miliardo scarso di persone trovava nuove risorse ovunque girava lo sguardo. Il mio appello a questi economisti di altri tempi è: aprite gli occhi, tornate con i piedi sulla Terra; il mondo a cui si riferisce la vostra dottrina non esiste più!

Evviva il calo dei prezzi e dei consumi! A patto che voi politici ed economisti (senza macro), la smettiate di sacrificare il futuro di tutti noi alla vostra fede ideologica e vi dedichiate a creare posti di lavoro nei servizi, nella cura dell’ambiente e del territorio, nelle energie pulite e rinnovabili, nel cibo sano da una agricoltura sostenibile….ecc.

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