Italia: un paese incapace di futuro

WPDDopo tre anni di studi, analisi, progettazione, centinaia di migliaia di euro spesi oltre alle pesantissime tasse dovute all’avvio dell’iter autorizzativo, opposizione locale unanime, anche se con ruoli e modalità diverse, di PD, (ex)PDL, M5S, LIPU, Legambiente, Italia Nostra, FAI, è sempre più probabile che gli investitori tedeschi della WPD che volevano realizzare ben 340 MW di eolico in mare, nel Golfo di Manfredonia, a oltre 11 km dal punto di costa più vicino, si arrendano ed abbandonino il campo. Dopo il parere positivo del Ministero dell’Ambiente, e di quello per lo Sviluppo Economico, a fronte del parere negativo del Ministero dei Beni Culturali, per un impatto visivo percepibile solo sulla linea di orizzonte con un potente binocolo ed in una giornata particolarmente tersa, il giudizio finale è passato al Consiglio dei Ministri, nella totale incertezza sui tempi di esame. Si aggiunga un impatto ambientale praticamente nullo, forse addirittura positivo per la biologia marina a causa della capacità attrattiva di nuova colonizzazione da parte di pali posti ad una distanza di 800-1000 metri l’uno dall’altro su un fondale massacrato da decenni di pesca a strascico. Se aggiungiamo che il progetto avrebbe portato lavoro per 250 operai e tecnici per i 2 anni di costruzione e circa 80 lavoratori per i successivi 25 anni di operatività, e che l’impresa era disponibile a finanziare iniziative locali di green economy offrendo circa un milione l’anno per l’avvio di imprese giovanili, in un’area economicamente depressa, ci rendiamo conto di quanta cecità ed ignoranza domina a tutti i livelli nel nostro paese. Molto probabilmente l’impianto non si farà; più probabilmente qualcuno presto proporrà e realizzerà nel golfo di Viggiano ENIManfredonia un bel rigassificatore dello shale gas americano o qualche bella piattaforma petrolifera dell’ENI, che continua indisturbata ad estrarre petrolio devastando la non lontana lucana Val D’Agri, inquinando falde ed appestando l’aria con i fumi del centro oli di Viggiano, nel cuore di una delle aree naturalisticamente più importanti dell’Appennino, distruggendo per sempre il futuro di agriturismi e produzioni biologiche, per coprire per pochi anni qualche punto percentuale di fabbisogno petrolifero. Così Assoelettrica, brillantemente guidata dall’ex presidente/fondatore di Legambiente Chicco Testa, nei suoi bollettini, ha buon gioco a propagandare la menzogna di un nucleare a emissioni zero come unica risposta ai cambiamenti climatici, ben sapendo ma tacendo sul fatto che tutto il ciclo di estrazione dell’uranio, raffinazione, arricchimento e produzione del “combustibile nucleare”, nonché lo smantellamento a fine vita e la gestione delle scorie sono tutt’altro che zero emissions ed anzi comportano emissioni crescenti via via che si esauriscono le miniere superficiali e ad alta concentrazione.

18 thoughts on “Italia: un paese incapace di futuro

  1. Chi ha fatto quest’analisi probabilmente ha scientemente voluto ignorare le peculiarità del Golfo di Manfredonia che se valorizzato nel modo appropriato è potrebbe essere una vera miniera di attività. La decrescita è voluta da una politica cieca e incapace di valorizzare, progettare e programmare il futuro del nostro paese. Io sono per le rinnovabili che si sviluppini in un piano organico e condiviso evitando di distruggere ciò che si può valorizzare e costruire un futuro certo e colmo di certezze.

    • Gentilissimo Pino, chi ha fatto questa analisi, nel 1976, quando l’ENICHEM spargeva una nube di anidride arseniosa sulla popolazione di Manfredonia, e scaricava i suoi scarti chimici in mare, aveva 24 anni ed era nel coordinamento delle lotte anti-nucleari a Montalto di Castro. Mi dsipiace che lei abbia una opinione diversa dalla mia, ma sono convinto di agire come sempre ho fatto per un futuro sostenibile.

  2. Sig. Masullo,docente universitario, libero professionista,la richiesta che lei ha pubblicizzato per conto della WPD,di impiantare 90 pale eoliche difronte le nostre coste,del Parco del Gargano,non ci ha convinto per niente. Lei diceva che ci sarebbero stati un centinaio di posti di lavoro per otto mesi e che le pale venivano impiantate nel nostro mare a una profondità di 15/20 metri,non ci sarebbero state,oltre all’assemblaggio,ricadute economiche sul nostro territorio, anzi l’impatto visivo che lei dice,”ci vorrebbero un cannocchiale molto potente ” è falsa, perché noi a Manfredonia abbiamo 10 pale eoliche a distanza di 30 km dalla città e le vediamo benissimo. inoltre sa benissimo che nel nostro territorio abbiamo un surplus di energia,attualmente c’è il maggior numero di pale eoliche e fotovoltaico di tutto il territorio nazionale, la rete nazionale non ha i mezzi per immagazzinare tutta questa energia,ci vorrebbero degli investimenti onerosi per la Terna Spa,che attualmente non ha in programma. Il problema principale è un’altro ,voi come tanti altre società a responsabilità limitata,come la vostra di Torremaggiore puntano solo agli incentivi statali,elargiti senza nessun registro nazionale di riferimento.
    inoltre il nostro dovere lo abbiamo fatto abbondantemente,quindi non ci venga a dire che siamo dei scellerati o ignoranti. Noi prima di impostare una campagna contro un’energia pulita,ci siamo informati con documentazione e interrogazioni parlamentari,veda non siamo tanto ignoranti,conosciamo bene il problema e grazie a Noi Sipontini in Movimento del M5S di Peppe Grillo siamo riusciti a coinvolgere tutte le associazioni di categoria e istituzioni politiche diverse.
    attualmente ci sono 2000 pale eoliche e 12.000 mq di fotovoltaico in puglia di cui il 75% in provincia di Foggia.
    avete smosso anche Sgarbi,lo sentito un giorno in televisione denunciando lo scempio compiuto dagli incentivi facili pagati dalle nostre bollette enel.

    • Cari amici sipontini, io penso davvero che non l’Italia, ma il mondo, la stessa sopravvivenza sul nostro pianeta, come rimarca anche l’ultimo rapporto dell’IPCC (ONU) sui cambiamenti climatici, è a forte rischio. Stiamo preparando un futuro assai difficile ai nostri figli e ai nostri nipoti, un pianeta dove la vita sarà sempre più difficile, ed abbiamo poco tempo e pochi mezzi per almeno provare ad attutire le conseguenze. L’eolico in mare in questo è uno dei modi meno impattanti per sostituire petrolio e carbone; forse potevate battervi per tempo per evitare un po’ di eolico a terra, sicuramente più impattante, come le pale che sono a sud del Gargano, proprio sulla rotta di discesa degli uccelli sui laghi costieri. Invece vi siete battuti contro l’impianto a minor impatto. La falsa storia degli incentivi è il cavallo di battaglia di nuclearisti e petrolieri e mi sorprende e mi amareggia per la simpatia che ho per voi, che la facciate vostra. Sappiate che le fonti fossili ricevono incentivi e agevolazioni dirette e indirette almeno sei volte maggiori di quelle trasparenti che ricevono le fonti rinnovabili. Mi dispiace ma penso, con tutto il rispetto e la simpatia, che questa volta avete condotto una battaglia sbagliata. Sono pronto a battermi insieme a voi quando verranno a proporvi il rigassificatore e le piattaforme petrolifere.
      Con sincero rispetto e simpatia, riconoscendovi la buona fede e l’impegno anche in questa battaglia sbagliata, vi saluto e rimango a vostra disposizione per chairimenti su questa e su altre questioni per le quali possa interessarvi il parere di un vecchio ambientalista che ha dedicato tutta la vita in difesa dell’ambiente, senza mai pretendere di aver ragione, ma sempre esponendo con sincerità le mie ragioni.

      • Dimenticavo l’impatto visivo. Vi invito a visionare le simulazioni contenute nella relazione paesaggistica che è pubblica e scaricabile dal sito del ministero dell’ambiente. Oppure prendete una barca e andate a 10-15 km in mezzo al golfo e ditemi cosa distinguete a terra. vedrete la costa solo perché in rilievo senza tuttavia distinguere case e luoghi. Vi assicuro che in mare la visibilità è tutt’altra cosa, non foss’altro perché il mare è piatto e i pali sono grigi e sottili.

  3. Cari signori,
    perché nel nostro territorio di Manfredonia non volete l’eolico offshore anche se si trova a più di 22km da Manfredonia?, probabilmente perché con un rigasificatore riusciranno c’è più da spartirsi….
    guardate qui , perché non sento nessuna opposizione a questo?
    http://www.va.minambiente.it/Ricerca/SchedaProgetto.aspx?ID_Progetto=973

    Intanto noi continuiamo con il 60% di disoccupazione giovanile ….questo è uno dei primati del nostro territorio…. e TUTTI i gruppi politici continuano a opporsi a qualsiasi iniziativa in cui non vedono un interesse personale o elettorale. Facile opporsi sempre a qualsiasi cosa a qualsiasi proposta. E’ facile dire “che se il nostro territorio fosse valorizzato nel modo appropriato è potrebbe essere una vera miniera di attività”…cominciate voi gruppi politici a proporre qualcosa.
    Un padre disoccupato

  4. Egr. Prof. Masullo,
    imbattendomi nel suo blog, comprendo che uno dei progetti meno impattanti per il territorio di Manfredonia e dintorni viene cancellato. Ho avuto modo di partecipare in religioso silenzio a uno dei pochi incontri che sedicenti associazioni per la salvaguardia del territorio locali, hanno promosso in città, ove non si è mai andato oltre l’incontro di una decina di persone, che con molto pressapochismo e forse diretti da spiriti non presenti alle assemblee, hanno semplicemente creato l’alibi alla cordata dei sindaci che hanno all’unanimità bocciato l’iniziativa dell’eolico off-shore nel Golfo. Bocciata soprattutto in nome del turismo e della pesca, senza però aver mai prodotto un documento tecnico economico, non le sensazioni, che spieghi quali sono i livelli occupazionali o PIL che oggi generano questi comparti e quali i livelli dopo l’istallazione del parco eolico.
    Pertanto, a questo punto mi chiedo da cittadino, perché deve essere preso in considerazione il parere di un manipolo di persone, certamente senza problemi economici, mentre non si è provveduto a consultare il mondo delle imprese, dei lavoratori e ancor di più dei disoccupati che avrebbero potuto avere giovamento da tale iniziativa. E’ molto strano tutto questo. E’ molto strano che le confederazioni dei lavoratori siano d’accordo, le comunità portuali stiano sgomitando per far sì che venga utilizzato il porto per i lavori di realizzazione e mantenimento dell’impianto, gruppi di operai si stiano accreditando per essere coinvolti nelle fasi di costruzione e manutenzione, grosse multinazionali hanno scoperto che Manfredonia ha un porto e pertanto possono generare nuovi traffici…., ma allora chi e perché è contrario !!!
    Non si può generalmente usare il termine “le comunità locali” sono contrarie, perché di fatto così non è, infatti in queste comunità non sono pochi che a vario titolo hanno benefici economici dall’eolico. Infatti c’è chi produce energia, chi semplicemente investe, chi prepara progetti e poi li vende, chi vende turbine eoliche, chi le sbarca, chi le trasporta, chi le manutiene, chi le vigila, chi ospita tutti i tecnici, chi gli somministra i pasti ecc. ecc.
    Ora, chi dovrà ripagare tutti questi soggetti del mancato reddito. Chi ha cancellato il futuro di molta gente, aziende e lavoratori. Ora i responsabili paghino!!!

  5. Complessivamente d’accordo.
    Penso che in Puglia ci siano anche gli interessi del carbone che hanno “invischiato” anche Vendola. Ne ho scritto qui:
    http://lmoccia.blogspot.it/2014/04/sulle-ambiguita-della-narrazione.html

    E’ gravissimo che sedicenti partiti di sinistra non vedano le possibilità occupazionali dell’eolico offshore. Come pensano di sopperire all’inevitabile calo del manifatturiero/cantieristica-navale senza una strategia su questo settore?
    Capisco lo scoramento, ma non bisogna mollare.
    Mi permetta, però, un appunto. Nella sua replica a esponenti M5S lei critica l’eolico a terra per impatti sull’avifauna. Evitiamo per favore queste semplificazioni, altrimenti si genera soltanto caos. L’eolico a terra è complessivamente benefico per l’avifauna. Possono esserci problemi soltanto se l’eolico è inserito in habitat di riproduzione di specie a rischio estinzione. Con questa sola eccezione, il bilancio ambientale dell’eolico, è positivo anche sull’avifauna.

  6. I Sipontini si sono battuti contro le trivelle nelle isole Tremiti.
    Ripeto, abbiamo studiato ogni singolo documento sia della società per azioni Trevy energy che quello della società tedesca GmbH WPD, supportata dalla Torremaggiore srl per gli incentivi della GSE (statali).
    La WPD società tedesca vuole impiantare 85 turbine da 40 Mw (le più grandi in altezza 105 mt e voluminosità) 77 kmq di pale eoliche nel Golfo di Manfredonia. Nello stesso tempo la Trevy vuole impiantare 100 turbine da 3 MW per un’area di 60 kmq Inoltre ci sono altre due richieste di società a srl che vogliono gli incentivi del GSE per impiantarli nel nostro Golfo.
    Io sono di Manfredonia,ho assistito e combattuto contro le ultime pale eoliche impiantate nell’entroterra solo quando mi sono accorto del surplus di energie che il nostro territorio aveva,senza immagazzinarla nella rete fatiscente della Terna spa. (statale).
    Sono per le fonti rinnovabili,con un registro nazionale di regolamentazione. La puglia necessita di un terzo della corrente che produce dalle fonti rinnovabili,di questi soldi oltre a far arricchire le società,nel nostro territorio non rientra nemmeno lo sconto sulla bolletta che i consumatori pagano in misura proporzionale per le fonti rinnovabili. Per il lavoro abbiamo letto i dati e i tempi sul sito del ministero dell’ambiente,Voi stessi dite che erano previsti dal nostro territorio solo l’assemblaggio per otto mesi di lavoro,nient’altro. Perchè le navi veloci Manfredonia non ne ha;i rimorchiatori Manfredonia non ne ha; le navi pinza Manfredonia non ne ha;i tecnici sono della Wpd o della trevy di cesena. allora mi chiedo se noi dobbiamo avere nel nostro territorio un numero di fotovoltaico e di pale eoliche che devono restare spente per la rete fatiscente,se devono i posti di lavoro devono essere affidati a Barletta e bari o cesena per i tecnici o addirittura i tecnici della simens tedeschi,per quale motivo non andare a impiantarli a casa loro? visto che la puglia è la maggiore regione con fonti rinnovabili d’Italia?
    Non combatteremo ogni fonte di speculazione del nostro territorio,ma saremo d’accordo con ogni forma di incentivi per i cittadini a casa loro.
    Ma perchè avete scelto la puglia ,la campania,la basilicata,la sicilia e la calabria?Perchè non investite al nord?Non mi dite del vento altrimenti scrivo ancora dei studi fatti con gli anemometri da queste società.
    ultima osservazione,noi non dobbiamo essere ricattati dalla scusa del lavoro,il lavoro prima di essere dato deve essere garantito da una sana politica aziendale.

  7. n cartello di 114 associazioni e comitati di tutta Italia ci aveva provato: una richiesta al Governo (vedi) per sospendere le aste del GSE (Gestore Servizi Elettrici) e l’assegnazione di nuovi sussidi per i prossimi 20 anni (!!) a ulteriori centrali elettriche rinnovabili a elevato impatto ambientale e paesaggistico.
    Era la più concreta possibilità per arginare l’aggressione dirottando le residue risorse verso altri comparti più performanti nella lotta ai gas serra e con ben più utili risvolti, economici e sociali (trasporti e mobilità sostenibili, rinnovabili termiche, innovazione, efficienza energetica, ricerca).
    La LIPU aveva impegnato anche parlamentari e uomini di governo del collegio di Capitanata, l’area più martoriata. Ma questa politica, evidentemente complice, ha mantenuto solo una indifferenza che disonora il mandato fiduciario dei cittadini.
    Dall’altra parte la reazione dell’Anev (associazione dei produttori eolici) con la consueta mistificazione della realtà, pur di difendere succulenti interessi malgrado migliaia e migliaia di ettari già confiscati da piantagioni di pale e un risibile 1,4% di apporto energetico sul fabbisogno totale.

    La politica governativa e parlamentare ha dato ancora retta alle pretese della lobby.
    E ora, con gli ultimi bandi GSE, sono in palio nuovi, lucrosi incentivi ventennali per ulteriori contingenti di potenza eolica installabile: oltre 400 MW (e 650 MW off-shore). E si buon ben immaginare dove si rovesceranno questi nuovi scempi: Capitanata e aree contermini pagheranno ancora!

    E quindi – precisa Cripezzi, della LIPU pugliese – ancora uffici affogati da richieste, trasparenza mortificata, miriade di ricorsi ai TAR (tra le società o contro gli Enti pubblici), assenza di un’anagrafe degli impianti e…corruttele e infiltrazioni criminali, con il più grande sequestro mai effettuato in Italia, proprio sull’eolico.
    Ma soprattutto un mare di autorizzazioni già concesse (con relativo mercato di titoli abilitativi) che costituisce una ipoteca gravissima prossima a materializzarsi in tutto il Sud a cominciare dal ventre molle della Capitanata!
    Inoltre, nuovi e impattanti elettrodotti interregionali in arrivo e ettari su ettari di mega stazioni elettriche, conseguenza del caotico insediamento di queste centrali in aree una volta vergini.
    Situazione largamente prevista, denunciata e contrastata dalla LIPU da oltre un decennio.

    In tale contesto disastroso si aggiunge la recente, ineccepibile posizione assunta dalla Giunta regionale Pugliese contro l’aggressione eolica (e fotovoltaica) che ha compromesso enormi territori pugliesi.
    Una politica nazionale irresponsabile ha determinato un quadro normativo nazionale schiacciante, certo, anche se non si possono dimenticare gli atteggiamenti della precedente Giunta pugliese (Frisullo e Losappio docet), e poi di politici di maggioranza nel Consiglio regionale (Epifani), con ulteriori provvedimenti di deregolamentazione.
    Ora l’iniziativa della Giunta regionale (vedi) prevede una analisi di scenario per chiedere, al Governo, autodeterminazione sui limiti di potenza da rinnovabile in Puglia e, alle Province delegate in materia, una più seria valutazione sugli effetti cumulativi ! E soffermarsi sugli “effetti cumulativi” la dice lunga sul livello scabroso della situazione.

    La LIPU pugliese – rimarca Cripezzi – chiede nuovamente che si salvi il salvabile in ossequio a un minimo di dignità dei territori residui: BASTA EOLICO nelle aree agropastorali del Mezzogiorno. Abbiamo assistito fin troppo saccheggiate e che, anzi, meriterebbero interventi di smantellamento e di bonifica per restituire decoro paesaggistico almeno ai luoghi più pregevoli.

    E allora la Giunta Regionale :
    – spinga sull’accelleratore nell’approvazione del Piano Paesaggistico con relative norme di salvaguardia, accogliendo le istanze di miglioramento a tutela degli interessi collettivi e respingendo quelle a favore di interessi particolari.
    – Individui, con provvedimento urgente e motivato, un “Preliminare” di Piano Energetico Regionale, per impedire ogni ulteriore insediamento energetico sui terreni agricoli estromettendo dalla concertazione chi ha le mani nella marmellata.
    – imponga una anagrafe pubblica degli impianti rinnovabili perché si abbia contezza del morbillo territoriale, e chieda altrettanto in sede governativa.
    – ritiri subito la delega sulle funzioni di V.I.A. alle province, almeno a quella di Foggia responsabile di una condotta inqualificabile, con innumerevoli pareri ammazza-territorio e trasparenza zero.
    – soprattutto, chieda al Governo, come da tempo hanno fatto le associazioni più sensibili, l’azzeramento immediato di ulteriori incentivi alle rinnovabili sui terreni agricoli.
    – e chieda, allo stesso Governo, un immediato intervento di giustizia finanziaria sui lucrosi extraprofitti capitalizzati con gli impianti speculativi. Se non un taglio retroattivo del fiume di sussidi (come non a caso già hanno fatto Spagna e Grecia!), almeno una tassazione delle mega rendite, ancor più inaccettabili rispetto alla situazione di difficoltà dell’economia vera.

    Occorre valorizzare la green economy ma quella vera, invece di favorire i soliti mangia – paesaggio.
    La LIPU ribadisce: Non c’è più territorio e denaro da perdere !

    Lipu Puglia 12.5.2014

  8. Il problema dell’invasione delle pale eoliche nel Golfo di Manfredonia innanzitutto riguarda tutto il Golfo.
    Che le pale si vedano soltanto con un binocolo in una giornata tersa è falso, si riesce a vedere a volte da Manfredonia Castel del Monte (patrimonio UNESCO) e figuriamoci da Monte Sant’Angelo (altro patrimonio UNESCO).
    Che ci sia un impatto positivo per la biologia marina ancora più falso; un’installazione del genere distrugge il fondale e fa morire e/o scappare tutta la ricca fauna marina che abbiamo. Che l’installazione porti posti di lavoro altra falsità; per installare questi impianti servono operai specializzati che non si trovano sicuramente nel nostro territorio ma molto probabilmente saranno se del nord Italia stranieri; a noi toccherà forse una decina di posti per 25+25 anni di “guardiani” + “manutentori”.
    “L’impresa era disponibile a finanziare iniziative locali di green economy offrendo circa un milione l’anno per l’avvio di imprese giovanili…” Ma dove sta scritto? Con chi è stato fatto questo “accordo”?
    “Ci rendiamo conto di quanta cecità ed ignoranza domina a tutti i livelli nel nostro paese”. Io in questo articolo leggo molta più ignoranza di quella che si denuncia.
    Ha letto realmente i documenti delle aziende proponenti, ed in questo caso della WPD, sul sito del ministero (dove sono descritte anche le modalità di installazione, i posti di lavoro, ecc.)? Ha ascoltato o letto le lamentele/osservazioni delle più di 60 Associazioni di Capitanata che hanno protestato in questi mesi e stilato una serie di motivi contro questo tipo di impianto in questo luogo? Ha letto il comunicato firmato dai 17 Sindaci contro l’eolico? E quello del Parco del Gargano? E’ stato mai fatto un ragionamento, un colloquio, una trattativa o qualsivoglia accordo con le popolazioni interessate, come avviene in tutti i paesi d’europa prima di deturpare un bellissimo territorio come il nostro? E per cosa poi? Un ‘entroterra già invaso di pale eoliche, una regione che produce più energia pulita d’italia che ha abbondantemente superato i livelli di produzione pulita, una rete elettrica, nel sud, obsoleta che non riesce ad incanalare tutto ciò che produce? E si potrebbe dire tanto altro ancora.
    Spero che la posizione decantata venga rivista dopo una maggiore ed opportuna conoscenza della reale situazione, altrimenti davvero ci troviamo al solito caso di puro interesse personale (economico?) e propagandistico.

    • Cari amici sipontini, non ho mai avuto dubbi che le vostre osservazioni meritino di essere prese seriamente in considerazione. Inoltre condivido buona parte delle vostre preoccupazioni sulla gestione del territorio. Sicuramente concordo con voi sulla necessità di un piano energetico, però non pugliese ma nazionale, perché nella situazione di anarchia ovunque si avvantaggiano furbi e spregiudicati e si danneggiano le imprese serie. Tuttavia che non esista un piano non è del tutto vero; “purtroppo” esiste la Strategia Energetica Nazionale presentata dal ministro Passera alla fine del 2012, secondo la quale l’Italia deve diventare la piattaforma europea del gas trasportato via mare, il famigerato shale-gas con cui gli USA vogliono far concorrenza alla Russia (e l’Ucraina sta in mezzo!). L’Italia dovrebbe dotarsi di un gran numero di rigassificatori e di una rete imponente di gasdotti per distribuire il gas all’intera Europa!!! Che ci sia stata una grave mancanza di pianificazione nello sviluppo dell’eolico on-shore in Puglia pure non ne ho dubbi. Ma proprio per questo sono favorevole all’unico impianto proposto in mare. Non è vero che ce ne sono altri in quanto l’impianto Trevi è stato bocciato dal Consiglio dei Ministri ed attualmente in Italia non esiste neanche un impianto offshore. Quanta occupazione potrebbe offrire localmente dipende dalla volontà di prepararsi per tempo con corsi di formazione professionale ed adeguamento tecnico strutturale delle imprese locali; è quindi una partita tutta da giocare. Mentre con voi è possibile sviluppare un ragionamento equilibrato, anche su posizioni differenti, nel rispetto reciproco, purtroppo in Italia siamo abituati a dividerci in guelfi e ghibellini, buoni e cattivi, come fa il sig Quitadamo per il quale chi non la pensa come lui chissà quali interessi nasconde e non si rende conto che io potrei pensare altrettanto di lui. Il Sig Quitadamo certamente non è mai stato a pesca in quanto dimostra di non conoscere lo stato pessimo della presenza ittica nel golfo; si informi da qualche pescatore vero. Il fatto che un palo ogni km rivitalizzi la biologia marina non è una opinione ma una realtà di tutti gli impianti eolici esistenti al mondo. Sig. Quitadamo, qui ci sono opinioni e non interessi, se non altro perché stiamo parlando di qualcosa che quasi certamente non si farà e che io ritengo una grande opportunità persa.

      • Deduco dalla risposta e dalla non risposta alle domande fatte che non ha la minima idea di quello che accade e sta accadendo nel nostro territorio. Quindi è inutile discuterne su questo blog con attacchi e contro attacchi. Qualora volesse, per una qualsiasi sua domanda o maggiore informazione sulla situazione reale su questo impianto eolico offshore, restiamo a disposizione per chiarimenti.
        Saluti.
        Giuseppe Quitadamo
        (membro esecutivo coordinamento delle associazioni di capitanata)
        Ps. comunque, per ora, parlo a nome personale.

  9. Per il signor masullo, vorrei correggerla su alcuni punti, le dico da subito che sono un pescatore navigato e mi permetto di dirle che lei dovrebbe essere sicuro di ciò che dice prima di esternare determinate osservazioni, non dovrebbe andare per sentito dire. Il primo punto sul quale si sbaglia è l’impatto visivo : le garantisco che eravamo ad una distanza di circa 9mg fuori di Punta Pietre Nere (Lesina) e si vedono chiaramente le pale eoliche dell’entroterra, però solo successivamente ho fatto una foto (col telefonino) ma eravamo ad una distanza di 7mg dalla costa, e le garantisco che si vede tutto chiaramente e qui posso parlare con le prove in mano. Un’altro punto sul quale voglio correggerla è la zona dove vorrebbero fare detti impianti off-shore : le posso dire che è una zona di ripopolamento di molte specie ittiche che non sto qui ad elencarle perché ci vuole troppo tempo, che va’ fatto con carte alla mano in modo da farle rendere conto, io non mi invento nulla, quindi, dovrebbe parlare con pescatori competenti e non il signor Quitadamo, prima di parlare bisogna informarsi, si informi e si studi meglio la lezione prima di articolare .

    • Caro Giuseppe, i fondali dell’area interessata sono stati scandagliati con robot e telecamera mostrando solo le tracce dell’aratura della pesca a strascico. Non sono un esperto di pesca, ma se legge la relazione relativa alla pesca vedrà che è stata condotta sulla base della letteratura scientifica ufficiale prodotta ed utilizzata da tutti gli enti competenti, dal Ministero dell’Ambiente agli istituti di biologia marina, e non certo da valutazioni di parte o inventate. Quando si fanno critiche al limite dell’offesa, cosa che io mi guardo bene dal fare, si abbia almeno il pudore di informarsi bene. Se parla addirittura di zona di ripopolamento lei o non ha capito di che zona si tratta o si deve assumere la responsabilità di dare dell’ignorante, non a me, che in materia lo sono, ma a tutti gli esperti italiani di biologia marina che hanno fatto gli studi su cui si basa la relazione WPD. Riguardo all’impatto visivo, ripeto la osservazione che ho già fatto che è cosa ben diversa vedere un impianto eolico a terra, solitamente posto su un rilievo, visisbile anche a 50 km di distanza, rispetto ad un impianto in mare.

  10. Il signor masullo parla di simulazione di impatto visivo fatto con un computer, noi, Di manfredonia, abbiamo foto che mostrano nella realta’ cosa sia un impatto visivo da pale eoliche, senta, se proprio deve parlare,lo faccia con argomenti di cui conosce la natura, cortesemente, non ci sta facendo una bella figura.

  11. ho letto l’articolo e alcuni commenti a difesa dello stesso. devo dire che sono molto sconcertato gent. dr. Masullo. La cartina al tornasole del suo approccio davvero poco oggettivo si percepisce allorchè lei suggerisce di andare a verificare l’impatto paesaggistico andando a vedere la relazione dello stesso proponente. Ma insomma !!!! Siamo terroni ma non per questo abbiamo l’anello sotto il naso.
    L’oggettività di una valutazione non risiede certo nel conflitto di interessi delle relazioni proposte dallo stesso interessato !
    Poi ho letto di aspettative energetiche dall’eolico davvero fuori misura. E ancora di effetti benefici dell’eolico sugli uccelli !
    Ancora bugie su bugie su cui si potrebbero aprire capitoli interi di discussione.
    Con questo qualunquismo copia e incolla estratto dalle società interessate non si va da nessuna parte.
    PATTI e CONDIZIONI. Ormai queste due prerogative sono state calpestate e ci avete SEPPELLITO di pale in nome di un miserabile 1,4 % di contributo energetico complessivo per il nostro Paese, sottraendo invece le possibilità di riscatto insite in questo territorio ridotto a discarica paesaggistica. Per contro avete favorito, consapevolmente o meno, un mare di corruttele fino alla criminalità organizzata. Dico “voi” perchè culturalmente avete la responsabilità di aver sostenuto questa dinamica. Masullo ma lei cosa crede che noi siamo cosi stupidi da non desiderare un mondo rose e fiori come quello che immagina lei? La differenza però è che noi riusciamo a prevedere (e non ci volevano sedicenti esperti) le distorsioni di un sistema artatamente creato in partenza per favorire i soliti noti (niente regole e incentivi più alti del mondo! E lo abbiamo detto e chiesto in tutte le salse da dieci anni. Ora è tardi e nessuno sa più come fermare queste aggressioni con centinaia di progetti eolici in ogni provincia da parte di questi “benefattori” delle energie pulite, che vantano titoli autorizzativi già acquisiti.
    Scusi Masullo ma sono davvero arrabbiato: lei credo appartenga alla schiera dei vari Ferrante, della Seta e soprattutto Realacci che chiedono ancora rinnovabili senza se e senza ma, dopo aver blindato qualunque seria discussione nei consessi decisionali parlamentari. Noi, prima di essere aggrediti chiedevamo che le rinnovabili non bastassero e dovessero essere anche sostenibili !
    Non ho certo la pretesa di convincerla ma oggi da queste parti siamo proprio STANCHI di continuare ad essere aggrediti da pale e pannelli e per di più a dover digerire bugie a corredo di questi progetti con studi di VIA farsa e trasparenza ZERO (ne ho seguiti almeno un 100aio!). Se vuole una analisi seria sull’eolico la invito a leggere questo link
    http://www.ilrespiro.eu/articolo1.asp?id=329
    , un pò datato ma ancora attuale in linea di principio… salvo un drastico peggioramento della situazione.
    Buona riflessione
    Enzo Cripezzi – coord. Lipu per Puglia e Basilicata

    • Visto che lei si definisce un ambientalista dovrebbe sapere che gli scienziati di tutto il mondo hanno definito l’epoca che stiamo vivendo “Antropocene” perché l’uomo, a causa dei cambiamenti climatici sta portando il pianeta alla sesta estinzione di massa, usando combustibili fossili …e lei sta dando una mano a questa catastrofe confondendo gli impianti a terra con quelli in mare, che sono cose ben diverse rispetto agli impatti sull’avifauna. Apropositomi piacerebbe sapere che battaglie ha fatto contro l’impianto che sta fra il lago Salso e il Gargano, proprio sulle rotte di discesa degli ucceli migratori. Sulla base di studi pubblicati sulle più prestigiose riviste mondiali di ecologia il WWF Internazionale e Greenpeace, che non credo siano organizzazioni nemiche della natura, affermano che le collisioni contro gli impianti eolici rappresentano lo 0.01-0.02% di tutte le collisioni di ucceli contro infrastrutture umane come, autostrade, ferrovie, vetrate di palazzi e grattacieli. Io faccio parte del Comitato Scientifico del WWF, associazione alla quale sono iscritto da 40 anni, e quindi posso essere incompetente su tante cose ma non accetto da lei lezioni di amore per la natura, per cui, il fatto che dovremmo essere amici e non avversari, mirende ancora più arrabbiato di lei. Tolta ogni polemica poi è più che legittimo che nel rispetto reciproco possiamo avere opinioni diverse sul futuro del nostro pianeta.

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