La rinascita “green” non la vuole nessuno

Quando ho cominciato a scrivere su questo blog mi sono ripromessa di costruire un cammino verso la legalità sostenibile, passando dalle cattive pratiche fino ad arrivare a scovare in qualche parte del mondo l’affermazione reale dello sviluppo sostenibile, ma sono stata troppo ottimista. Forse perchè vivo in Italia e qui il concetto di sviluppo sostenibile è presente solo sulla carta dei convegni dei “soliti noti” o nelle buone pratiche di singole persone che per necessità o per scelta, si rifugiano in eremi di campagna. L’Italia purtroppo è ben lontana dal green new deal contrariamente a quanto si continua ad affermare sulle pagine dei giornali e nei titoli dei convegni. Non ci crede nessuno, neanche i “vecchi” ambientalisti che con nostalgia guardano alle battaglie fatte da giovani. Io non ci credo, vorrei che fosse così ma quello che vedo, sia nella vita di tutti i giorni sia nell’analisi delle norme, mi fa pensare che il nostro new deal (se esiste) è black.

Due eventi mi hanno colpito in particolare in questo periodo: la particolare nomina del ministro dell’ambiente (un commercialista nuclearista!) e la gestione nelle commissioni di Camera e Senato dello schema di decreto di recepimento della direttiva 2011/70/Euratom. Ho come l’idea che si voglia indebolire anche nelle istituzioni, un ambientalismo già sull’orlo del baratro, proteggendo gli interessi di alcuni.

Per non parlare delle armi chimiche a Gioia Tauro e del caso della bonifica ex area Sisas di Pioltello.

Mi chiedo se questi eventi siano frutto di una mancanza di coraggio o una scelta consapevole delle istituzioni?

8 thoughts on “La rinascita “green” non la vuole nessuno

  1. Non condivido il pessimismo MG Laurenzana perchè abbiamo presentato un piano acqua energia da 720,000 posti e 125 miliardi.Vecchi Governi pieni di fossili non ne vollero sapere ma oggi Obama ha fatto 5 milioni di posti con rinnovabili stoccate e se Renzi non considera il progetto acqua energia con il suo jobs act si attacca al tram.Gli conviene “sputtanarsi” per difendere il piano gas Eni da 50.000 disoccupati annui?

  2. non è semplice pessimismo; credo nello sviluppo sostenibile, credo nell’ambientalismo puro, credo nell’energia pulita e sarò contentissima di dire “mi sbagliavo” quando vedrò un sostegno vero alle rinnovabili, quando vedrò con i miei occhi la creazione di posti di lavoro green, quando gli inquinatori pagheranno per quello che hanno fatto, quando i terreni contaminati saranno restituiti alla popolazione per altri usi, quando le nostre bellezze verranno salvaguardate e recuperate ecc. ecc. ma siamo lontani da questo.
    Aspetto con ansia quel momento, ma riconoscerà anche Lei che la tutela dell’ambiente, vera e pura, per ora è nelle mani di pochi volontari, di pochi professionisti e della gente che si attiva senza cercare profitto, per un futuro sostenibile. Fino ad oggi il governo si è tenuto alla larga

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