Peggio di noi…

“…perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda” diceva Gaber in una canzone del 1991.

Il “sistema Italia” sta sprofondando nel baratro: Expo 2015, Mose, la camorra a L’Aquila, discariche abusive in ogni angolo, la morte delle rinnovabili, l’Ilva di Taranto, il Tecnoparco di Pisticci e le sue insalubri emissioni ecc. ecc.

Metafora dello stato di salute del nostro paese è la Concordia.

Siamo stati protagonisti di uno degli episodi più imbarazzanti della storia mondiale ed ancora non abbiamo imparato la lezione. Adesso vogliamo dimostrare al mondo che possiamo recuperare, come? spostando un relitto di quella portata, che non è in grado nè di galleggiare nè di navigare in un porto dove verrà smaltito.

Il relitto non può rimanere lì, ma siamo sicuri che le operazioni finora svolte e quello successive rispettano il principio di precauzione?

Queste perplessità ed altre ancora sono state oggetto di un esposto alla procura di Grosseto e di una interrogazione parlamentare di alcuni senatori del M5S.

Qualunque sia la destinazione del relitto, non può non rilevarsi la delicatezza dell’operazione in termini di sicurezza e di protezione dell’ambiente…le operazioni coinvolgeranno infatti aree protette e aree naturali sottoposte a tutela, le principali isole dell’arcipelago toscano e la Scarpata dell’Arcipelago“, si legge nell’esposto. Ricordiamo la delicata presenza del Santuario dei Cetacei, area marina protetta purtroppo solo sulla carta.

Ma oltre al pericolo di un ulteriore rilascio di sostanze inquinanti presenti sulla nave ( grassi e oli per gli ingranaggi meccanici, imballaggi di latta, fustini, barattoli, contenitori chimici, idrocarburi ecc.), vi è quello di un inabissamento del relitto, con il rischio di sommare ai danni già prodotti dal naufragio quelli potenziali legati allo spostamento.

I 14 senatori del M5S sottolineano inoltre che “il trasporto del relitto, nelle condizioni ad oggi note, aumenta il rischio che la nave affondi soprattutto in quei tratti in cui il mare è particolarmente profondo”, mettendo in questo modo a rischio “non solo l’area marina nella quale la nave presumibilmente non verrà mai recuperata, ma la stessa incolumità del personale che parteciperà alle operazioni di trasporto”.

Assisteremo probabilmente ad un ulteriore disastro.

Ma c’è di più: la mancanza totale di trasparenza della procedura di selezione del porto; tra Genova, Piombino e Civitavecchia vincerà chi avrà fatto la proposta più conveniente o chi ha i mezzi migliori per consentire lo smaltimento in sicurezza?

Intanto di cosa parlano i media? della disfatta della nazionale ai mondiali di calcio, a mio parere un’altra metafora.

L’Uruguay di Mujica batte l’Italia per l’ennesima volta.

17 thoughts on “Peggio di noi…

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