OffGridBox in Kicukiro: Acqua ed energia elettrica per ridurre il gap

Di Tresalti Francesco

Il 31 Dicembre, mentre il 2018 volgeva al termine, il XIII FSA iniziava con la visita del primo progetto: si tratta dell’OffGridBox di Kicukiro, un distretto all’interno di Kigali, capitale del Rwanda. L’impianto è destinato a produrre energia elettrica e acqua potabile per tutte quelle zone del paese non ancora elettrificate, prevedendo anche un servizio di distribuzione di queste risorse nelle zone più distanti. Si presenta subito come un ottimo esempio di cooperazione internazionale,  iniziativa e prodotto di una start-up di Boston e assemblato dalla Fabbrica del Sole, un’azienda con sede ad Arezzo che si occupa di sistemi di autosufficienza energetica e trattamento delle acque.

Nonostante i tre mesi del genocidio del 1994 restino nella memoria del Paese, è entusiasmante notare quanto il Rwanda sia desideroso di raggiungere al più presto lo stesso livello di sviluppo dei paesi africani più avanzati: Kigali lo dimostra, essendo più pulita, vivibile e sicura rispetto alla media africana. Ma al rapido sviluppo raggiunto dalla capitale, deve ancora fare seguito un’altrettanta crescita delle regioni rurali. L’OffGridBox di Kicukiro è un esempio di come il Rwanda voglia ridurre il gap nella sua interezza, e non solo nei centri urbani: altri esemplari del dispositivo, come quello visitato a Kigali, sono disseminati nelle regioni rurali del Rwanda e servono quotidianamente le popolazioni periferiche con acqua potabile ed energia Off-Grid; nello specifico dagli OffGridBox installati nelle campagne Rwandesi partono taniche, power bank e lampadine e, grazie alla cooperazione con le locali cooperative di biciclette, si possono raggiungere i punti più remoti, villaggi dove le famiglie più distanti dalla rete, rimangono esclusi dai piani di sviluppo nazionale.

Acqua, luce ed elettricità: questi sono gli strumenti con cui una famiglia rurale può colmare il gap, risparmiando tempo ed energie per lavorare e così crescere dal punto di vista economico e sociale. L’energia elettrica è fornita alle famiglie attraverso un kit comprensivo di tre lampadine al LED da 2W e una batteria per la ricarica. Il prezzo a cui è venduto varia è sostanzialmente il costo industriale del kit di batteria e luci, mentre la tariffa di consumo è fissa per tutti: 150RWF* equivalgono a una ricarica di batteria e 5 lt di acqua potabile.

E’ il governo a fornire gli strumenti con cui classificare le famiglie, e alla fascia più povera il kit potrebbe essere addirittura fornito gratis: questo, unitamente al servizio aggiuntivo di distribuzione dei prodotti tramite cooperative di trasporto locale, dimostra quanto è alta l’attenzione delle autorità locali nei confronti degli ultimi.

L’impianto, alimentato a fotovoltaico, ha una potenza di picco di >3kW, grazie ai 12 pannelli da 260Wp l’uno montati sul tetto della “scatola”. L’acqua viene prelevata da una falda acquifera sotterranea o da altra fonte batteriologicamente contaminata, e potabilizzata grazie alla cooperazione di più strumenti. Un primo sistema di 3 filtri a maglie rimuove il particolato, mentre una successiva lampada alla radiazione ultravioletta uccide i microrganismi presenti nell’acqua. Per la pulizia delle taniche che vengono vendute si utilizza invece il cloro.

Dal governo è ottenuto un elenco di siti non elettrificati in cui attualmente vivono 400 o più famiglie che usufruiscono del servizio fornito dall’OffGridBox. Ovviamente sono ancora tantissimi i ruandesi senza questi beni primari, ma è anche solo dal 2017 che l’iniziativa è attiva nel paese, per cui tempo e modo per sviluppare il progetto ce n’è.

In conclusione è bene sottolineare che l’Off-Grid rimane un modo efficace e rapido per portare elettricità nei villaggi di un paese povero e aspro dal punto di vista morfologico, condizione che rende più dispendiosa e insicura l’estensione della rete elettrica nazionale.

Note:

*la conversione è 1.000RWF = 1€

Una famiglia rurale guadagna mensilmente 30.000RWF in media

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