Eni ed Enel siglano un accordo per la mobilità sostenibile: il pieno di elettricità si farà al distributore di benzina.

Il calcio d’inizio per la mobilità elettrica arriva da una inedita e assolutamente originale sinergia: quella tra una azienda petrolifera e un fornitore di energia elettrica. E’ la prima volta al mondo che viene siglata un’intesa di questo tipo, che rappresenta, per il settore della green mobility, la tanto attesa e desiderata svolta.
L’accordo verrà ufficializzato tra qualche giorno, ma nel frattempo è stato reso noto che le prime colonnine di ricarica si vedranno dai benzinai già da marzo. I numeri fanno quasi impressione, perché ENI ha 4700 stazioni di servizio in Italia di cui 127 sulla rete autostradale. Numero considerevole, soprattutto se si pensa che Enel ad oggi ha installato sul territorio 800 colonnine pubbliche di ricarica. Una rivoluzione che cambierà completamente le previsioni del mercato dell’elettrico, perché uno dei motivi che frenavano la sua diffusione era proprio legato alle difficoltà di approvvigionamento energetico. Un ostacolo in meno. Enel installerà nelle stazioni di servizio un punto di ricarica rapido a corrente alternata da 43 kW, che in 30 minuti consente di arrivare all’80% di ricarica della batteria. Il tempo di un caffè, di qualche acquisto e si riparte. La colonnina fast charge di Enel oggi è però utilizzabile solo da alcuni veicoli e non da tutti i veicoli elettrici, ma comunque il grande passo è stato compiuto.
La strategia Enel di diffusione della ricarica presso i benzinai, va di pari passo con l’installazione di stazioni di ricarica domestiche nei box e alla creazione di tariffe flat per i clienti (tipo Enel Drive) che con 25 euro al mese consentirà di ricaricare l’auto senza limiti.
In previsione il business delle auto elettriche al mondo è enorme: si prevede un mercato di oltre 7,7 milioni di punti di ricarica da installare entro il 2017 per un valore di circa 3 miliardi e mezzo di euro.
Nel 2013 poi dovrebbero arrivare i famosi incentivi statali per l’acquisto di auto e per l’installazione di colonnine di ricarica che tutti ormai attendiamo con speranza (visto che siamo forse l’ultimo paese europeo a prevedere incentivi ad hoc per la mobilità elettrica).
Non per niente, infatti, secondo l’autorevole istituto americano Pike Research, che ha realizzato un focus sul mercato europeo relativamente all’auto elettrica e alla sua diffusione, i paesi “leader” sono Francia, Germania e Norvegia, (con oltre 2.000 veicoli ciascuno venduti nel 2011 contro i 400 venduti in Italia nel 2012). Le previsioni relative al mercato mondiale indicano in un 4% la percentuale dell’auto elettrica nel 2020, il che significa circa 827.000 veicoli all’anno. Germania, Francia, Norvegia, UK, Olanda e Svezia rappresenteranno il 67% del mercato dei veicoli elettrici, mentre l’Italia, secondo l’istituto americano, vedrà una maggiore diffusione delle auto ibride plug-in, con vendite oltre le 100.000 unità annuali. Segnale chiaro relativo alla mancanza di infrastrutture di ricarica diffuse sul territorio.
I numeri comunque complessivamente sono ottimistici perché si parla 1,8 milioni di auto elettriche circolanti al 2020 e altre 1,2 milioni di ibride-plugin e 1,7 milioni di Ibride. Una boccata di ossigeno per un settore, quello dell’automotive, che sta vivendo momenti molto difficili.

28 thoughts on “Eni ed Enel siglano un accordo per la mobilità sostenibile: il pieno di elettricità si farà al distributore di benzina.

  1. Cara Barbara,
    il problema è che finché ENEL ed ENI continueranno a produrre elettricità con petrolio, carbone e metano, l’auto elettrica sarà più inquinante e meno sostenibile di quella a benzina… è una questione di rendimenti. L’auto elettrica è sostenibile solo se l’elettricità è prodotta da fonti pulite e rinnovabili.

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