Buone notizie: finalmente l’informazione si accorge di loro

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«La virtù è più contagiosa del vizio, a una sola condizione: che sia fatta conoscere». Su questa frase di Aristotele, citata da Stefano Zamagni nel corso della presentazione dell’inserto del Corriere della Sera “Buone Notizie”, diretto con entusiasmo e professionalità da Elisabetta Soglio, dovremmo fermarci a riflettere. Dalle cronache emerge un mondo difficile, martoriato dalle guerre, flagellato da alluvioni, siccità e terremoti, dove persone sempre più violente e senza scrupoli si dibattono tra mille difficoltà economiche e lavorative: sembra che stiamo diventando tutti più cattivi ed egoisti, depressi nel migliore dei casi.

Invece dovremmo essere capaci di guardare oltre le cronache, e scoprire tanti casi di istituzioni, aziende e persone che fanno del bene agli altri, al territorio, all’ambiente: sono quelle che fanno silenziosamente una piccola, grande differenza e restituiscono alle persone il loro valore e l’entusiasmo per andare avanti.
In questo panorama positivo ci sono anche aziende, come Enel, che stanno cambiando in modo radicale. Come ha spiegato la presidente del Consiglio di Amministrazione Patrizia Grieco, Enel atribuisce grande importanza all’innovazione e alla sostenibilità. Poiché un’azienda deve fare profitti, Enel ha compreso che partecipare a creare un mondo migliore è anche un business: la sostenibilità ambientale è un fattore di competitività. Enel – che si è già impegnata formalmente a realizzare 4 degli obiettivi ONU per lo sviluppo sostenibile – secondo la classifica “Change the World” di Fortune è al 20° posto tra le 50 aziende che possono cambiare il mondo e avere un impatto sociale positivo, anche grazie ai programmi filantropici (con particolare attenzione alle famiglie, ai disabili, all’infanzia e alla terza età) realizzati da Enel Cuore Onlus, che vi ha già destinato 50 milioni di euro: oltre alla collaborazione pubblico/privato, ci sono programmi di sharing economy, il sostegno all’istruzione in zone disagiate per limitare l’allontanamento scolastico e quello ai migranti minori non accompagnati, e molto altro.
Oltre all’inserto del “Corriere”, focalizzato principalmente sul Terzo Settore, ci sono realtà più piccole che cercano di far conoscere buone notizie in ogni campo. Una di queste è The Bright Side – Il lato positivo dell’informazione (un gruppo molto attivo su Twitter) che a maggio ha lanciato il Manifesto della Positività e sta portando in 100 scuole la Scatola della Positività, nella quale gli studenti inseriranno una buona notizia, buona pratica, eccellenza locale, nazionale o globale scovata da loro. Una di queste verrà condivisa a mezzo social con TBS per avere ogni settimana 100 buone notizie a formare il TG delle buone notizie.
Gli psicologi affermano che affrontare la vita con positività aiuti a lavorare meglio e faccia addirittura bene alla salute, nel senso che ci si ammala di meno. Leggere i quotidiani o ascoltare i notiziari ci procura dosi massicce di sconforto. Chi non ha mai sentito l’esigenza di cominciare la giornata con delle buone notizie? Ci auguriamo che rendere virali le iniziative del bene sia il segno di un cambio di rotta, e il fatto che l’informazione dia loro spazio ne è una conferma.

 

Da sinistra: Patrizia Grieco, Stefano Zamagni, Elisabetta Soglio, Luigi Bobba, Beppe Sala

La presentazione dell’inserto Buone Notizie: da sinistra, Patrizia Grieco, Stefano Zamagni, Elisabetta Soglio, Luigi Bobba, Beppe Sala