AMORI BOTANICI: un viaggio emozionale con le piante nello spazio e nel tempo

foto loris pietrelli

Nonostante le piante siano parte della nostra vita quotidiana e dei luoghi dove viviamo, spesso vengono “ignorate” nelle loro complessità morfologica, strutturale e funzionale, ridotte troppo spesso ad una funzione estetica: espressione di colori e forme. Utili per approfondire le conoscenze del “regno vegetale”, gli Orti Botanici ed i Giardini storici possono essere considerati musei viventi ed intriganti laboratori multidisciplinari. Questi luoghi, poco frequentati purtroppo, rappresentano strumenti d’indiscusso valore per la promozione e la diffusione della cultura scientifica, ma sono anche luoghi privilegiati per conoscere la Flora d’Italia (circa 8.000 specie).

Amori Botanici, questo il titolo della mostra realizzata nell’ambito di Florintesa – progetto finanziato dal MIUR e coordinato da ENEA con il Forum Plinianum e la Società Botanica Italiana – che verrà presentata per la prima volta al pubblico in occasione del Convegno “Theatrum florae. Il ruolo di orti botanici e giardini storici per lo studio, la salvaguardia e la divulgazione di conoscenze sulla Flora d’Italia”. La mostra è articolata in varie sessioni: un percorso emozionale che accompagna il pubblico alla scoperta del mondo vegetale. La mostra, prevista per il 23 gennaio presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, rappresenta il tentativo per affascinare, incuriosire, appassionare quanti sono ancora estranei al mondo vegetale e per suggerire una modalità diversa di osservare le piante. Da esse riceviamo prima di tutto l’ossigeno per vivere e poi tutto l’insieme dei beni e dei servizi ecosistemici. L’insieme appunto dei “Doni senza pretese” come sono stati definiti nella mostra. Un’intera sessione è dedicata alla flora d’Italia, il “nostro tesoro” che contiene 7293 specie, 600 generi e 178 famiglie. Questa ricchezza da sempre contribuisce alla bellezza dei paesaggi del nostro Paese determinando una straordinarietà di ambienti e di habitat e rappresenta una fonte d’ispirazione per artisti e poeti…nonché collegamento al territorio nel quale si è nati e cresciuti, in altre parole il nostro habitat.

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