Visit to Off Grid Box operative centre in Kigali (RWA)

Di Massimo Picalarga

In January 2020 I went to East Africa with the XVI Field Study Abroad  (https://www.fieldstudyabroad.org/about/), a training course oriented to prepare young professionals capable to face the challenges of developing countries in both urban and rural areas and ready to approach the identification of needs.

During the course we visited the Off Grid Box operative centre in Kigali (Rwanda).

Off Grid Box is an international company headquartered in the USA with operating centres in Italy and Rwanda that provides container systems for electrical energy, water purification and internet access in several developing African countries, particularly Rwanda, Tanzania and South Africa. It’s main goal is to change the custom of people that still use untreated water because clean and safe water is not available near their homes or too much expensive. That’s why the company provides a water purification system included in its container system, composed of an easy to transport container (2x2x2 m), a photovoltaic panel (3 kWp), 4 gel lithium batteries, a power bank recharge station. People are offered electrical energy through a rechargeable power banks for their mobiles and their house lighting, LED lamps and, as benefit every power bank recharge, they receive a 5 litres jerrycan full of purified water. The plant can be bought or got through a ‘Pay As You Go’ system (the box is for free and only services used are paid), installation and maintenance always included.

The container system is planned for communities with at least 400 families, or rather villages of 1.500/2.000 inhabitants and only requires connection to a water source.

Off Grid Box mission envisages to support gender equality as well, therefore the company only hires single mothers with dependent children as box keepers.

It was great to realize how this simple kind of system represents an essential instrument for improving the life quality of rural not grid-connected communities.

Il Postino suona sempre due volte…e noi riduciamo il caro bolletta!

Basta poco per ridurre l’importo della bolletta elettrica. Spegnete gli stand-by, scollegate i caricabatteria e installate, per iniziare, valvole termostatiche in tutti i termosifoni.

 

Nell’ottica delle soluzioni fai da te vorremmo stimolare la vostra curiosità su qualcosa di molto evidente e spesso molto ignorato. In casa, dove abbiamo investito la maggior parte dei nostri soldi, accade qualcosa  di bizzarro! Nell’era dell’informatizzazione, di internet e degli smart phone, l’unica tecnologia che ci lega ai nostri consumi elettrici è (rullo di tamburi….) “il postino”! Eh già, sembra incredibile ma, voi in questo momento mentre state leggendo questo decalogo sapete forse quanto sta consumando la vostra casa??? La risposta per la maggior parte di voi lasciatela dire a me è… NO.

 

Come potete migliorare il vostro comportamento energetico? Potete rassegnarvi all’abitudine di ricevere “il conto” dal caro postino e inesorabilmente pagare. Esiste invece uno strumento più utile! E’ il monitor dei consumi che legge in tempo reale i consumi elettrici e finalmente, ad ogni “azione elettrica” nella casa, corrisponderà una reazione sul vostro monitor dal quale avrete informazione utilissime che vi aiuteranno nel capire finalmente cosa accade nella vostra casa. Andiamo dunque a fare la lista di alcune cose  da fare…

1)  Se non lo hai ancora fatto liberati del tuo scaldabagno elettrico, da solo è di norma il dispositivo più energivoro della casa.

2)  Installa monitor dei consumi. Il montaggio è semplice, alla portata di qualsiasi persona in grado di tenere in mano un cacciavite.

3)  Grazie al misuratore dei consumi capirai finalmente perchè bisogna spegnere tutti gli standby di televisori, dvd, decoder, disinserirai dalle prese carica batterie vari etc…

4)  Sostituisci le lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti, o meglio ancora con quelle a LED ( leggerai il beneficio sul monitor).

5)  Metti un termometro nel frigorifero e regola finalmente la temperatura corretta in base ai gradi e non a numeri 1-2-3-4-5???? ma che vuol dire!

6)  Scosta il frigo dal muro e con un pennello da imbianchino pulisci quello “strano” radiatore che sta dietro il frigo e grazie a ciò guadagnerai facilmente tra il 5 e il 10% di efficienza

7)  Se hai gettato via lo scaldabagno e la tua acqua calda sanitaria la produci con una caldaia a gas o meglio con del solare termico, nella tua lavastoviglie scollega il tubo di adduzione dall’acqua fredda e collegalo all’acqua calda… la trasformerai in un solo colpo in una classe A++.

8)  Se devi acquistare una nuova lavatrice comprane una con la doppia adduzione (costano come quelle di buon livello a singola adduzione) o  installa un miscelatore per lavatrice che utilizza l’acqua già calda piuttosto che riscaldarla elettricamente.

9)  Se usi indiscriminatamente “il caldo bagno” elettrico considera la possibilità di mettere le valvole termostatiche in tutti i termosifoni così da regolare indipendentemente le temperature nelle singole camere. Il costo dell’energia consumata da questo dispositivo di un paio d’anni e normalmente pari al costo della quasi totalità delle valvole sostituite.

10) Se sei un cultore del forno e lo vuoi proprio elettrico considera quelli ventilati che distribuiscono il calore più uniformemente. Ricordatevi comunque di spegnere il forno alcuni minuti prima della cottura completa, perché il forno continuerà a sfruttare il calore accumulato nel suo interno. Per i più audaci per lunghe cotture potete sperimentare l’inserimento di  qualche mattone refrattario all’interno. Noi abbiamo diminuito il consumo del 5% .

 

Ecco, questi sono i nostri 10 consigli per ridurre la bolletta elettrica del 20%, che ci
piacerebbe arricchire con vostri suggerimenti ed esperienze, ne avete altri?

Cosa vorreste aggiungere a questa lista?
Travolgeteci di soluzioni! 

 

Buon risparmio, e buon anno, a tutti!

(foto – pedrosimoes7 flickr)

 

L’ AUTOconsapevole – Dalla consapevolezza nascono i migliori risultati

Prima di raccontarvi tutte le nostre peripezie sulle modifiche fatte nelle auto e i consigli per una guida più efficiente  ecco come è possibile capire come realmente stiamo guidando e come misurare i progressi che si possono fare.
Già diversi di voi hanno segnalato l’utilizzo dell’indicatore dei consumi come sistema di riduzione del consumi. Questa è assolutamente una pratica corretta, peccato che sia un sistema che viene utilizzato sull’auto solo di recente… Pensate che che nell’1983 una nota casa costruttrice italiana esce sul mercato con la “Ritmo 60 ES” dove ES sta per ENERGY SAVING che, in totale controtendenza al boom del consumismo in quegli anni, inserisce oltre ad alcuni piccoli accorgimenti, “l’econometro”. Una intelligente rappresentazione grafica analogica che sul cruscotto dell’auto indicava con una scala che andava dal verde ( guida economica) al giallo ( guida media) al rosso ( sprecone!) con grande chiarezza e visibilità la condotta di guida dell’auto. Dopo qualche tempo quasi tutti i modelli di questa azienda ne avevano uno a bordo. Peccato che dopo poco questo strumento è misteriosamente scomparso da tutte le auto, per quasi 15 anni senza che nessuno si chiedesse come mai .Di recente riappare, in formato digitale, come segno di “ecologicità” e novità…
Ciò è bizzarro, in quanto le centraline elettroniche a bordo della quasi totalità delle auto circolanti elaborano una quantità elevatissima di dati che purtroppo si tengono per sé. Come se a noi quei dati non potessero essere utili…
Tra le prime modifiche di “ristrutturazione dell’auto” che abbiamo realizzato c’è stata quella di dotare i nostri mezzi di una centralina di estrazione dati utili alla guida che può essere installata praticamente su tutte le auto costruite dopo il 2000 e dotate di una presa diagnostica (quella che usa l’elettrauto o il concessionario per sapere se ci sono anomalie nel motore). Questo sistema consente di visualizzare al guidatore tutti i paramentri elaborati dal motore che normalmente sono misteriosamente “segreti” e renderli fruibili con grande beneficio. Tra i dati visualizzabili troviamo: consumo medio, consumo istantaneo, coppia del motore, potenza erogata, consumo orario, autonomia di carburante etc… Ossia sarà come avere anche su una macchina economica un computer all’altezza della più sofisticata auto oggi in commercio, solo che non lo avrete pagato 700 euro come optional ma solo 90 Euro che potrete anche spostare sulla nuova auto e su una eventuale seconda auto ( anche se una forse è abbastanza!).
Questo strumento visualizzerà contemporaneamente più parametri che consentiranno una migliore lettura e quindi un adeguamento nella guida. E’ infatti utile vedere il consumo istantaneo, ma per una verifica della condotta dell’auto andrebbe visualizzato contemporaneamente a quello medio ( in quasi nessuna auto ciò è possibile) e se poi lo visualizziamo insieme alla coppia del motore possiamo calibrare l’acceleratore con grande precisione senza essere un pilota provetto. Anche il consumo di carburante ( nelle auto è di norma stimato da un algoritmo matematico) in questo sistema è veramente preciso perché ogni volta che faremo il pieno, inseriremo la quantità esatta di carburante immesso nel serbatoio cosi da perfezionare pieno dopo pieno l’elaborazione ed avere un computer invidiato da un’auto superlusso  da 100.000 euro!
L’utilizzo di questo strumento non deve però diventare una ossessione, ma in poco tempo servirà a trasformare il vostro stile di guida, rendendo quasi superflua, con il tempo, la lettura dei dati visualizzati.
Questo è un ottimo punto di partenza per valutare i nostri progressi  e i risultati di future modifiche e atteggiamenti nella guida: riteniamo che ogni azione di riduzione dei consumi energetici deve essere normalmente preceduta da una presa di coscienza e consapevolezza.

Buona guida!!

rispondiamo ai commenti sull’articolo “L’auto che vorrei”
@  Giulia, non preoccuparti, riscaldare l’automobile di inverno non comporta un dispendio ulteriore di energia in quanto quel calore deriva (ahimé!!) dal calore in surplus generato (per inefficienza) dal motore a combustione interna.
@ Edoardo, questa è una ottima osservazione. C’è da aggiungere che sarebbe meglio innanzitutto acquistare una macchina di colore il più chiaro possibile (bianca/argento) che ridurrebbe notevolmente l’utilizzo del condizionatore: una macchina nera rispetto ad una macchina bianca consuma dal 2 al 4% in più di carburante causa necessità condizionamento.
@ Elisabetta, a brevissimo cercheremo di darvi tanti altri consigli per una guida tutta in stile “Eco-drive” e per rinnovare la vostra carretta.

L’auto che vorrei…

Sollecitati dalla richiesta di Luciano nell’articolo “la ricchezza del saper fare”, in merito alla possibilità di trattare la tecnologia della cella di joe, cogliamo l’occasione per approfondire la questione relativa alla sostenibilità energetica dell’automobile spostando per un attimo l’asse del dibattito.

Relativamente a questa controversa applicazione delle intuizioni di Tesla (la cella di joe), come altre sulla così detta free-energy, pensiamo che l’argomento richiederebbe una discussione molto tecnica che non vorremmo annoiasse i nostri futuri lettori in questa prima fase di avviamento del Blog.

Potremmo approfondire più avanti tale questione anche se riteniamo che, invece di discutere su come alimentare alternativamente i motori dell’automobile, (applicazione che ci pare maggiormente legata alla cella di joe) potremmo concentrarci sulle inefficienze di quest’ultima e di tutte quelle soluzioni che potremmo mettere in atto da subito per ridurre la “fame” di idrocarburi della nostra autovettura. Si sa, la migliore energia è quella non consumata.

Abbiamo fatto in passato diversi esperimenti su combustibili “alternativi” per l’auto arrivando alla nostra personale conclusione che il vero problema non è tanto con quale combustibile alimentare il motore, ma al di là di gas, oli vegetali, idrogeno, pomi d’ottone e manici di scopa, o chissà cosa l’inghippo, resta il fatto che probabilmente l’auto così come è concepita oggi nel suo complesso, incluso il motore a combustione interna, sia un colabrodo che fa acqua da tutte le parti, anzi fa benzina da tutte le parti: con il 90% di perdite energetiche varie, peggio di così non potrebbe essere.

Per meglio intenderci, immaginate per un attimo di essere un apprendista nello studio di Leonardo da Vinci e proporgli una vostra brillante intuizione: costruire un carro che pesa 1500 Kg per trasportare una persona di circa 80 Kg… “Che te ne pare Leo?”  Suppongo che la Monnalisa sulla testa sarebbe il minimo. E se poi lo spingiamo con un motore a scoppio è come mettere la ciliegina sulla torta.

Chiediamo quindi, grazie allo spunto di Luciano, il contributo dei nostri lettori su quali soluzioni fai da te potremmo applicare all’automobile, nemica-amica di tutti noi, per migliorarne le performance, non quelle sportive, ma quelle di economia e “ecologizzazzione” che sono oggi una priorità per tutti, ma soprattutto per il pianeta!

Noi ne suggeriamo una: saper guidare! e si… il saper guidare un auto è fatto da due componenti.

A) Una è quella dell’autoscuola: non uscire di strada, non investire i pedoni, conoscere i segnali stradali, le mani alle 10 e 10 etc…

B) La seconda è guidare in maniera “ecologica”!

Riteniamo che prima che l’auto elettrica (vera alternativa disponibile da anni per una mobilità più intelligente) sarà “disponibile” per tutti noi a prezzi accettabili passeranno non meno di 5 o 6 anni, e forse più. Nel frattempo cosa fare? Sostituire l’auto con una che veramente di poco si discosta dall’attuale o riqualificare la nostra? E già che ne dite di “ristrutturare” l’auto?

L’auto sembra un oggetto perfetto, intoccabile e preconfezionato che non è possibile toccare in nessuna maniera. Ma se ristrutturiamo le case, perchè non farlo con le automobili? Noi lo abbiamo fatto con oltre 47 modifiche possibili e accorgimenti nella guida. Ma prima di parlare dei nostri “esperimenti” cosa avete fatto voi per ottimizzare la vostra auto?

Attendiamo le vostre esperienze e magari intuizioni…

(la foto in alto a sinistra è stata scattata in occasione di H2O 2012 a Roma dove siamo stati presenti per testare le auto elettriche attualmente disponibili nel mercato italiano)

La ricchezza del saper fare

La povertà, si sa, aguzza l’ingegno.

Nell’era dominata dal consumismo e dalla produzione industriale di massa, in cui tutto è preconfezionato e pronto per l’utilizzo (e la discarica), e nel pieno della più forte crisi economica globale mai affrontata, una controtendenza tesa alla riscoperta delle proprie capacità manuali si fa spazio, quella del fai da te,  nella veste del  nuovo  uomo artigiano. Come afferma il sociologo Richard Sennett nel suo libro “L’uomo artigiano”:  “Le capacità dell’artigiano di scavare in profondità si situano al polo opposto di una società moderna che preferisce la superficialità, la formazione veloce ed il sapere superficiale”.  In una intervista per Il Sole 24 Ore egli afferma inoltre che  dalla crisi economica ci salveranno non il talento, ma il saper fare e la conoscenza diffusa: questo desiderio del far da sé va difatti interpretato come un importante segnale di crescita, e non come un fattore negativo o di regressione.

Il fai da te e l’autocostruzione stanno senza dubbio invadendo sempre più campi dell’attività umana: mobili ed elementi di arredo realizzati con materiali di recupero in un’ottica di ecodesign, coltivazione di ortaggi e verdure in orti urbani, sul davanzale o balcone di casa, saponi e detergenti per la casa fatti a mano, preparazione casalinga dei cibi, e molto altro ancora.
La creatività fa quindi da padrona e si riscopre così una manualità spesso perduta, che tanto ci dovrebbe distinguere dalle altre specie viventi, per la capacità di pensare, ideare, plasmare e creare.

Perché allora non parlare di Energia fai da te?
Nasce oggi Energia fatta in casa-Ricette per l’autosufficienza: una rubrica tutta dedicata ad ingegnose soluzioni pratiche per autoprodurre energia, risparmiarla e gestirla in modo efficiente per ridurre l’esigenza del denaro e proteggere il nostro pianeta. Ci avevate mai pensato?
Ogni articolo sarà volto a sollecitare la curiosità di voi lettori verso un mondo ancora poco scoperto, quello dell’autocostruzione in campo energetico. Non vediamo l’ora di ricevere i vostri commenti, suggerimenti, idee e proposte
Vi attendiamo numerosi!

 

(la foto nell’articolo è stata scattata in occasione dell’Earth Hour 2012 a Roma)

Chi sono

Alessandro Ronca

Energia fatta in casa: una rubrica tutta dedicata ad ingegnose soluzioni pratiche per autoprodurre energia, risparmiarla e gestirla in modo efficiente per ridurre l’esigenza del denaro e proteggere il nostro pianeta.
Nell’era dominata dal consumismo e dalla produzione industriale di massa, in cui tutto è preconfezionato e pronto per l’utilizzo (e la discarica) una controtendenza tesa alla riscoperta delle proprie capacità manuali si fa spazio, quella del fai da te. Perché allora non parlare dell’energia fai da te?
Alessandro Ronca: Classe ’67 , nel piano “A” della sua vita è stato Direttore d’Albergo in vari continenti e Project Manager nella costruzione di strutture ricettive in Italia, Africa e Centro America. Nel piano “B”, quello attuale, è diventato un artigiano della sostenibilità, formandosi sul campo con pinze e cacciavite, cercando di capire e sperimentare tutte quelle meravigliose cose che si trovano scritte sui libri, verificando se si potessero realmente fare. Ha progettato edifici passivi, impianti a biomassa, fotovoltaici, eolici e termosolari, sperimentato tecniche di coltivazione agricola in assenza di acqua, brevettando apparecchiature a basso consumo energetico e sistemi costruttivi prefabbricati. Oggi come studioso di energie e “sistemi” rinnovabili progetta e realizza, in totale autofinanziamento, insieme ad alcuni amici, alla sua compagna e al piccolo Alberto , il PeR (Parco dell’Energia Rinnovabile ) un centro didattico, turistico divulgativo , nel quale si sperimenta un modello sostenibile di gestione delle risorse del pianeta e dove si intende suscitare il desiderio ed il piacere di cambiare.
Jessica Brighenti: Giovane laureata presso lo IUAV di Venezia in “Pianificazione e politiche per l’ambiente”, matricola del PeR, impegnata con passione nel condividere e diffondere la cultura della sostenibilità ambientale ed energetica nella pubblica amministrazione e nella cittadinanza. “Cittadina attiva” segue con interesse il mondo associazionistico della sua città natale, Latina, dove tuttora risiede, con l’obiettivo di poter nel suo piccolo “fare la differenza”. Il suo attivismo nel campo ambientale è scaturito dopo aver letto “Ognuno può fare la differenza” di Julia Butterfly Hill: quel libro le ha fatto comprendere come tutti nel nostro piccolo facciamo parte di un sistema globale molto più vasto del nostro orticello  che solo noi possiamo migliorare e rendere più sostenibile giorno dopo giorno.
Il Parco dell’Energia Rinnovabile
Immerso nella verde Umbria, il PeR (Parco dell’Energia Rinnovabile) è un centro scientifico, divulgativo e ricreativo, totalmente autofinanziato, in prima linea nella ricerca e nella sperimentazione di tecnologie, processi e azioni virtuose che migliorino la vita dell’uomo e riducano l’impatto delle attività della società civile sul pianeta.

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