La rivoluzione delle isole minori

ISOLA-VentoteneLe piccole isole rappresentano geograficamente ciò che in una prospettiva di economia circolare dovrebbero essere gli ambiti territoriali ottimali di pianificazione sostenibile: territori omogenei nei quali modulare lo sviluppo valorizzando al massimo le risorse locali. La piccola isola rappresenta una tessera disgiunta di quello che sulla terraferma dovrebbe costituire il mosaico di pianificazione (Regional Mosaic Approach). Ciò che in un “mosaico regionale” rappresenta la singola tessera da definire come “unità di paesaggio”, “unità ecologica”, “unità storico-culturale”, attraverso studi interdisciplinari, con la difficoltà di definizione dei flussi di scambio di, risorse, beni, persone, o delle influenze storiche, politiche e culturali, con le aree (tessere del mosaico) circostanti, nel caso delle piccole isole viene automaticamente definito dal mare. Nel nostro caso gli scambi avvengono via mare con la terraferma e sono quindi riconducibili a dati commerciali, spostamenti da/verso di persone per studio, lavoro o turismo. Questo comporta in tutte le attività e in tutti i settori un costo aggiuntivo che è il costo del trasporto, che rende massima la convenienza della progettazione di una economia circolare.
Gli esempi più evidenti di convenienza dell’applicazione dei principi di economia circolare sono rappresentati dalla gestione dei rifiuti e dell’energia.
I rifiuti
Le soluzioni standard (business as usual) hanno segnato pienamente la loro impraticabilità nel medio-lungo termine e la loro insostenibilità ambientale. Lo smaltimento in inceneritori e discariche hanno messo presto a rischio, non solo la saluta dell’uomo e dell’ambiente, ma anche il bene economico primario di queste isole: la qualità ambientale (la bellezza in senso lato) e la sua valorizzazione turistica.
L’accumulo enorme, soprattutto nella stagione turistica, di materiali di scarto provenienti dal “packaging” delle merci importate dalla terraferma, ha comportato nella maggior parte dei casi un flusso inverso verso i centri di smaltimento e riciclo, con il costo aggiuntivo del trasporto. Ma a tale svantaggio strutturalmente isolano, corrisponde una altrettanto vantaggiosa opportunità: la possibilità di controllare i flussi di merci in ingresso. Da ciò discende l’opportunità di far pesare gli oneri aggiuntivi di trasporto sul packaging rendendo convenienti le più spinte pratiche “zero-waste”, quali:
• i distributori alla spina di liquidi alimentari e bevande,
• distributori pubblici di acqua potabile
• i dispenser per saponi e detersivi
• la vendita “sfusa” di zucchero, farine ecc.
• il divieto di commercializzazione di stoviglie in plastica non compostabile
• la separazione (automatica, semi-automatica e manuale) dei materiali riciclabili non compostabili per conferire un valore aggiunto alla spedizione verso la terraferma
• il trattamento sul posto della materia organica pulita per la produzione di bio-metano e compost di alta qualità da utilizzare sull’isola stessa per il miglioramento di suoli spesso soggetti strutturalmente ad erosione.
• ecc.
Energia
Salvo eccezioni, le piccole isole non sono connesse alla rete elettrica nazionale ed autoproducono la loro energia. Ciò comporta il ricorso a gruppi elettro-generatori ed impianti termici alimentati da combustibili importati con i relativi oneri di trasporto, oltre ad impatti ambientali aggravati dai limiti di superficie e dagli elevati picchi di consumo nella stagione turistica. L’alto livello di soleggiamento, una anemometria quasi sempre interessante per piccoli generatori eolici, l’opportunità in alcuni casi di sfruttare il calore geotermico, con una continuità garantita dal biometano autoprodotto dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici, potrebbe rendere autosufficienti energeticamente le piccole isole. Ulteriore vantaggio è la coincidenza del picco di consumi energetici con la stagione estiva, quindi con maggior potenziale sia per il solare termico che fotovoltaico, stagione in cui il forte aumento delle presenze crea un altrettanto elevato aumento della produzione di rifiuto organico destinabile alla produzione di bio-metano.
Trasporti
Per quanto riguarda i trasporti interni alle isole, è evidente la grande convenienza dell’applicazione di modelli di mobilità sostenibile. La congestione provocata di autoveicoli trasportati via mare dai turisti ha sempre costituito un grave problema nella stagione estiva. L’offerta di un efficace sistema di trasporto locale comporterebbe, oltre al miglioramento della qualità ambientale e del confort, un notevole risparmio per i visitatori che potranno evitare di traghettare i loro mezzi di trasporto privati. Bici e mini-veicoli elettrici o alimentati da bio-gas, potrebbero essere messi a disposizione dei turisti attraverso le consuete modalità di bike/car-sharing.
Carbon free zone
Applicando i criteri descritti, le piccole isole diventerebbero esempi virtuosi di “carbon free zone” costituendo un prezioso esempio di pratica da implementare, con i necessari adeguamenti, anche sulla terraferma in una prospettiva di conversione ad una “economia circolare”.

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