Se le religioni scendono in campo per la sostenibilità

IMG_0927Il 28 aprile, presso la Accademia Pontificia delle Scienze, nella Città del Vaticano, si è svolto un importante workshop intitolato “Protect the Earth Dignify Humanity” che ha radunato illustri scienziati di fama mondiale come Paul Crutzen, Johan Rockstroem, gli economisti Partha Dasgupta e Jeffrey Sachs, Direttore del Sustainable Development Solution Network delle Nazioni Unite, ed importanti leader religiosi come il Cardinale Peter Turkson, il Rabbino David Rosen, Il Metropolita di Parigi Emmanuel, Din Syamsuddin, presidente del Consiglio Indonesiano degli Ulema e Sri Sugunendra Theertha Swamiji e molti altri. I lavori sono stati introdotti dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana sergio Mattarella e del Presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa. Il tema sviluppato ha riguardato le dimensioni morali dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile. Nella risoluzione finale dell’assemblea si dichiara che “Il cambiamento climatico causato dall’uomo è una realtà scientifica, e la sua forte mitigazione è un imperativo morale per l’intera umanità. In questo profondo spazio morale il mondo delle religioni gioca un ruolo veramente vitale. Queste tradizioni affermano tutte la intrinseca dignità di ogni individuo collegata al bene comune dell’intera umanità” Il documento continua: ”Il mondo possiede le tecnologie, i mezzi finanziari e il know-how, in grado di mitigare il cambiamento climatico e contemporaneamente fermare la povertà estrema, attraverso l’applicazione di uno sviluppo sostenibile che includa l’adozione di un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Il finanziamento di uno sviluppo sostenibile, inclusa la mitigazione climatica, dovrebbe essere sostenuto da una determinata ricerca della pace e dallo spostamento dei finanziamenti pubblici dalle spese militari ad investimenti urgenti per lo sviluppo sostenibile.” Segue un pressante invito a tutte le nazioni perché nella riunione sul clima che si svolgerà nel prossimo dicembre a Parigi si raggiunga un accordo vincolante per contenere l’aumento delle temperature medie mondiali al di sotto di quei 2°C oltre i quali le conseguenze sarebbero catastrofiche ed irreparabili. Particolarmente interessante è l’avere approfondito la stretta connessione fra crisi ecologiche e crisi umane, come le migrazioni, il traffico di uomini, le nuove schiavitù, le disuguaglianze e le guerre. In particolare il Cardinale Turkson ha sottolineato come l’economia moderna ossessionata dalla crescita del PIL abbia perso di vista la difesa della dignità della vita umana.
Speriamo che le religioni, troppo spesso strumentalizzate da sedicenti movimenti religiosi come alibi per ogni violenza e nefandezza, abbiano la forza di costituire tutte insieme quella spinta morale che fino ad oggi è mancata agli stati, per affrontare seriamente il futuro dell’umanità.

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