Condivisione, baratto, prestito e noleggio sono alcune tra le parole più innovative che ultimamente mi è capitato di trovare in rete. Lo so, a prima vista potrebbe sembrare un’affermazione bizzarra (nuovo, il baratto?) ma è facile trovare conferma digitandole in un motore di ricerca, unite alla parola economia dopo averle tradotte in inglese. Si scoprono così, e vorrei farlo con voi in questo blog, tantissimi servizi che apparentemente scollegati tra loro, trovano un filo conduttore nel loro diverso approccio a ciò che è “fare economia”. Del resto sono tanti e numerosi i segnali che un cambiamento è necessario e sono d’accordo con Andrea Masullo “non abbiamo altra possibilità”. Ma quale può essere il contributo di queste quattro parole ad un nuovo sistema economico? L’idea di base è molto semplice, basta rileggerne il significato aggiornandolo alle nuove possibilità offerte dalla tecnologia, in particolare internet e social media. Con questo approccio un nuovo tipo di consumo è semplice e possibile. Si tratta, in pratica, di spostare l’attenzione dal momento dell’acquisto del bene al momento in cui ci occorre il servizio offerto dallo stesso.
In questo caso non sarebbe più una priorità possedere materialmente le cose ma avere un accesso comodo e veloce a quello che ci può servire, per il tempo strettamente necessario. Pensate ad esempio a un tagliaerba: siamo sicuri che tutte le case di un vicinato ne debbano possedere uno? Probabilmente no, io lo uso meno di dieci volte l’anno (non vi dico per accenderlo) e se fosse semplice averne uno quando ho voglia e necessità di falciare il prato potrei risparmiare soldi, non dovendo acquistare un oggetto in più, spazio, tempo necessario alla manutenzione. Resta un dubbio, di chi dovrebbe essere il tagliaerba? Ad esempio, se fosse il mio, in che modo sarei disposto a farlo usare ai miei vicini?
Ottimo intervento, complimenti.
Condivido il “…si tratta di spostare l’attenzione dal momento dell’acquisto del bene al momento in cui ci occorre il servizio offerto dallo stesso.” ma non dobbiamo dimenticare la natura dei fattori che ci spingono ad acquistare: spesso non siamo consapevoli delle nostre azioni e ci lasciamo abbindolare da, purtroppo efficaci, strategie di…marketing.
Quindi ritengo sia difficile, per ora, pensare a un semplice spostamento di attenzione. Dato che non c’è!
Per cambiare le cose credo sia fondamentale, prima di tutto, la consapevolezza delle nostre azioni. Poi, senza alcun dubbio, un pensiero come questo potrà efficacemente concretizzarsi…
Marketing che ha un costo da pagare. Dimostrando che è possibile comportarsi diversamente, faremo salire questi costi a un livello così elevato da risultare non conveniente. Da quel punto in poi saranno veramente in tanti a modificare le loro strategie.
Grazie
EP
L’importante è non sconfiggere il “nemico” con la sua stessa arma. Non può trattarsi solo di una battaglia tra costi più o meno convenienti, altrimenti a lungo andare torneremmo a scriverci le stesse cose, magari su un altro blog, non credi?
Personalmente non sono mai per la ricerca di un “nemico” quanto per l’imparare a vedere le cose da un’altra prospettiva. Mi hanno detto, e ne sono convinto, che potrebbe essere molto utile.
Intanto ti prego di continuare a leggere e a commentare questo blog.
Grazie
EP
Perfettamente d’accordo. Continuerò a seguire il blog con molto piacere.