Non me ne voglia Francesco ma questa volta sarò io a parlare di qualcosa che arriva da Bruxelles. La notizia è del 31 ottobre; con un netto anticipo rispetto alla scadenza prevista, il 16 marzo 2013, il Governo italiano ha inserito nel nostro ordinamento la Direttiva 7 del 2011.
E proprio la parola anticipo sembra essere l’obiettivo ultimo di questa norma, nata per contrastare un fenomeno che nel nostro paese ha assunto toni a volte drammatici: il ritardo nei pagamenti.
Vi ricordate la scena del film “il Marchese del Grillo” in cui Sordi si rifiuta di di pagare l’ebanista che, finito il suo lavoro, attendeva di essere pagato? Se in quel caso il marchese commetteva un sopruso (mentre l’ebanista pensava a uno scherzo) solo per il gusto di affermare il suo rango (e la possibilità di orientare a suo favore la giustizia) negli ultimi anni l’incertezza sulla data di pagamento sembra essere una vera e propria consuetudine commerciale, con un elevato grado di rischio sia per il cliente che il fornitore. Il generale ritardo nei pagamenti ha determinato infatti una caratteristica nuova dell’essere imprenditore: il saper aspettare. In questo caso, però, non si tratta di una virtù personale ma della capacità di far fronte a importanti squilibri di cassa senza compromettere l’intera attività dell’impresa. In un contesto di generale “stretta creditizia” diventa però estremamente difficile far fronte ad attese di oltre cento giorni, quello che sembra essere il tempo medio di liquidazione dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione, e oltre.
Cosa cambierà dal 1 gennaio 2013? Per prima cosa è stato fissato a 30 giorni il termine da considerare normale per ottenere il pagamento delle fatture, oltre il quale scatterà il pagamento di un interesse aggiuntivo pari all’otto percento. Certo, sarà sempre possibile concordare dilazioni più ampie ma queste non dovranno essere troppo penalizzanti per il creditore. Si tratta veramente una soluzione semplice? In teoria sì, in pratica molto dipenderà dalla gestione del pregresso da parte del sistema economico, bancario in particolare. Riuscire ad assorbire in tempi compatibili il sospeso del passato, a prezzi convenienti rispetto agli interessi previsti dalla norma, sarà l’unico modo per garantire la liquidità necessaria a rispettare i nuovi termini. Per questo saranno sicuramente di aiuto gli strumenti approntati dal Governo negli ultimi mesi e riguardanti la certificazione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione, le procedure di cessione, anticipazione e soprattutto compensazione dei crediti certificati. Per approfondimenti, qui
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Escludo categoricamente di avere esclusive. Grazie per l’ottimo post! Ciao