In migliaia alla manifestazione per la #mobilitànuova

152420372-701dddbc-57d4-49c2-9c3e-1e9c75b52930Secondo gli organizzatori della manifestazione di sabato 4 maggio, hanno sfilato per le vie della città circa 50.000 tra pedoni, ciclisti e pendolari per chiedere una #mobilitànuova che sposti gli investimenti a favore di pendolari e trasporto pubblico. Forse non erano in 50.000, ma sicuramente all’appuntamento hanno partecipato in tantissimi, raccogliendo l’appello che viaggiava in rete ormai da qualche mese. La manifestazione è stata molto bella: colorata e pacifica e soprattutto baciata da un caldo sole che a Milano non si vedeva da tempo.
Dunque la volontà di cambiare il sistema c’è e evidentemente c’è anche una esigenza specifica che è stata raccolta non solo dalle 150 organizzazioni che hanno aderito ma anche da tante persone che ritengono fondamentale per il loro futuro potersi muovere nelle città con mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta.foto 1
La neonata Rete per la Mobilità Nuova ha presentato anche i 3 punti chiave della proposta di legge di iniziativa popolare:
– Destinare al trasporto pubblico locale e alla mobilità non motorizzata il 75% dei fondi pubblici per il trasporto e le infrastrutture per la mobilità.
– Definire target di mobilità validi in tutti i Comuni capoluogo di Provincia e nei Comuni con più di 50.000 abitanti, che, come per la raccolta differenziata, impongano alle amministrazioni locali obiettivi vincolanti, con un sistema di incentivi e disincentivi.
– Introdurre il limite di 30 chilometri orari nei centri urbani, con la possibilità di elevarlo a un massimo di 50 chilometri orari per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano.

foto 3Questi i nodi chiave della proposta di legge che tra i suoi obiettivi intende aumentare la sicurezza di tutti e sollecitare modalità di trasporto alternative all’auto privata. Una rivoluzione della mobilità da imporre ai decisori politici, che parta proprio da un riequilibrio delle scelte politiche e delle risorse pubbliche destinate al settore dei trasporti. L’onda della mobilità nuova quindi si propone di andare lontano e come effetto ha comunque ottenuto la costituzione in Parlamento di un intergruppo per la Mobilità Nuova/Mobilità ciclabile. L’intergruppo – che si pone come punto di riferimento per ascoltare le istanze di ciclisti urbani, pedoni e pendolari – è composto da 57 deputati e senatori, motivati dalla volontà di promuovere idee e strumenti per modificare l’attuale condizione della mobilità urbana e dei trasporti in Italia. Tra i promotori c’è il neodeputato del Pd Paolo Gandolfi, urbanista eletto in Parlamento da assessore alla Mobilità, alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici di Reggio Emilia: la città più ciclabile d’Italia (che a ottobre scorso ha ospitato i primi Stati Generali della Bicicletta a della Mobilità Nuova) dove il limite di velocità per i mezzi a motore in ambito urbano è di 30 chilometri orari.
Alla manifestazione era presente il neosottosegretario alle Infrastrutture e trasporti Erasmo D’Angelis, il quale ha rilasciato a Repubblica la seguente dichiarazione: “Raggiungere i migliori standard europei nel settore del trasporto pubblico locale e ferroviario regionale è la strada giusta per aumentare la qualità della vita degli italiani. Per questo le nuove politiche del governo Letta, come ha assicurato anche il ministro Maurizio Lupi, mettono al centro la nuova mobilità urbana”.
Grande successo della manifestazione sui social network dove con l’hashtag #mobilitànuova si poteva seguire passo passo lo svolgersi degli eventi, attraverso foto, video e tweet postati dai partecipanti.

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