Tunisia: Back to the future. Parte I

10 Aprile, siamo appena tornati dalla Tunisia: un’altra bellissima esperienza tra Ksar, Hammada (deserto roccioso) e Sahara.

Il Deserto lascia il segno e questa volta le difficoltà da superare sono state davvero tante: 500 kilometri in bici in 6 tappe. Nella seconda tappa da Ksar Hallouf a Tatouine un vento caldo e contrario ha reso roventi le nostre pedalate mentre nella tappa tra Douirette e Ksar Ghilane, in pieno deserto, un fortissimo vento da ponente ci ha visto procedere come in un tunnel per sabbiatura… e avere assistito all pioggia nel deserto è veramente aver vissuto un evento eccezionale: era da quindici anni che non accadeva!!!
Ma avere terminato l’impresa da una soddisfazione inimmaginabile: vincere il Deserto!
Tra i momenti più belli, oltre ai precedenti, che oggi ricordo come “belli”, devo citare l’arrivo a Douirette dal Sentiero Sacro, un’esperienza davvero toccante per panorami e spiritualità: arrivare da canyon e  altopiani immensi sul deserto alla città antica di 3000 anni è qualcosa di unico: lì, disperso nell’hammada una pre-moschea, antica di 3000 anni dove i locali ancora celebrano antichissimi riti, come “Id al-adha” (Il sacrificio ordinato da Dio ad Abramo per metterlo alla prova è alla base di questo rito sacrificale islamico), o la circoncisione, o ancora i matrimoni; la popolazione berbera qui è ancora molto  legata ai riti tradizionali. Altro momento splendido, la cena nell’oasi di Ksar Ghilane con l’inatteso concerto di locals ospiti del ristorante che hanno dato vita ad una serata di folklore magnifica tra balli canti e musica tunisina. E infine, distrutti sfiniti, provati dal giorno precedente per gli ottanta kilometri controvento nel deserto, la gita in quad sulla  finissima sabbia  che ci ha portato sino al Camp Zmela, ultima porta sul Grande Erg: 40 km di dune immense dove – stanchi di pedalare – ci siamo divertiti a surfare con le 4 ruote motrici dei quad fino all’accampamento dove poi rimasti abbiamo consumato un sublime pranzo.

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Questa la foto che riassume un po tutto il viaggio, con una citazione di  William Least Heat Moon dal suo libro Blu Highways
Il deserto ha qualcosa di repulsivo, qualcosa che frustra il nostro istinto di trovare un riparo e rende incerte ed effimere le nostre dimore. Ma è proprio a causa di questa scarsa accoglienza che l’uomo interessato alla sua disciplina ne trova allettante l’aridità rocciosa e l’ambiente disagiato e ostile.

 

Di seguito una carrellata di foto con le descrizioni: buona visione e lettura!

 

Sbarco del nostro pulmino appoggio sul territorio tunisino

Sbarco del nostro pulmino appoggio sul territorio tunisino. L’avventura inizia subito al porto di Tunisi di La Goulette: un caos totale tra poliziotti, doganieri, assistenti doganieri, carte, visti, timbri, mance e cadeau e “fiches”…

 

Viaggio in nave partiti da Palermo l’1 Aprile alle 24,00 e sbarcati a La Goulette la mattina alle 10,30. Come sempre è uno spettacolo di equilibrio improbabile: i tunisini riescono a caricare le loro macchine all’inverosimile per portarsi di tutto nel loro Paese!

Viaggio in nave partiti da Palermo l’1 Aprile alle 24,00 e sbarcati a La Goulette la mattina alle 10,30. Come sempre è uno spettacolo di equilibrio improbabile: i tunisini riescono a caricare le loro macchine all’inverosimile per portarsi di tutto nel loro Paese!

 

Il Gruppo in partenza da Matmaata, ci aspettano 70 kilometri per arrivare all’oasi di Ksar Hallouf.

Il Gruppo in partenza da Matmaata, ci aspettano 70 kilometri per arrivare all’oasi di Ksar Hallouf. Siamo in 15 in bicicletta, 1 con il furgone appoggio per il trasporto dei bagagli e 1 con il fuoristrada per l’assistenza lungo il percorso.

 

sulla strada per Tejouine, nel bel mezzo del nulla su un promontorio, una famiglia col suo gregge prepara il pranzo.

Sulla strada per Tejouine, nel bel mezzo del nulla su un promontorio, una famiglia col suo gregge prepara il pranzo. Ci hanno ospitato nel loro accampamento e condiviso con noi il té verde che avevano sul fuoco.

 

 

Berberi, gente poverissima ma pronti a condividere quel pochissimo che hanno

Berberi, gente poverissima ma pronti a condividere quel pochissimo che hanno. Rimango sempre sbalordito nel vedere con quanta semplicità riesce a vivere la gente berbera: dispongono di pochissimo, le risorse sono estremamente limitate e per noi,  abituati al benessere occidentale, la loro vita sembra un miracolo quotidiano.

 

Il  Tabouna, il pane tunisino che cucinano su fosse nella terra direttamente sulla cenere. Ho dovuto contrattare a lungo con la tunisina per averne uno!!!

Il Tabouna, il pane tunisino che cucinano dentro fosse nella terra direttamente sulla cenere. Ho dovuto contrattare a lungo con la tunisina per averne uno, non aveva alcuna intenzione di vendermelo! Ho dovuto fare uso di tutte le mie capacità da “consumato maschio latino” per estorcergliene uno…

 

L'arrivo nell'Oasi di Ksar Hallouf, prima tappa nel nostro viaggio. Si dorme ai margini dell'Oasi dentro stanze scavate nella roccia. Si mangia nella KHEMA, la temda berbera, sotto un manto di stelle da mille e una notte...

L’arrivo nell’Oasi di Ksar Hallouf, prima tappa nel nostro viaggio. Si dorme ai margini dell’Oasi dentro stanze scavate nella roccia. Si mangia nella Khyma, la tenda berbera, sotto un manto di stelle da mille e una notte…

 

 

 

La mattina prima della partenza per Tatouine, presso le abitazioni di Ksar Hallouf dove abbiamo soggiornato al termine della prima tappa. Si preparano le bici con la necessaria manutenzione: ilpercorso è duro  e la meccanica dei nostri mezzi sembra risentirne dippiù del nostro fisico...

La mattina prima della partenza per Tatouine, presso le abitazioni di Ksar Hallouf dove abbiamo soggiornato al termine della prima tappa. Si preparano le bici con la necessaria manutenzione: il percorso è duro e la meccanica dei nostri mezzi sembra risentirne dippiù del nostro fisico…

 

 

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Ciccio all’inizio del Sentiero Sacro, appena partiti da Chenini: si spinge la bici per qualche centinaio di metri, un sentiero che i fedeli percorrono a piedi per raggiungere l’antica premoschea.

 

Ciccio, Antonio e io siamo partiti prima sul Sentiero Sacro, tra pietre e single track mezzacosta da PAURA!!! Un pomeriggio indimenticabile, affascinante e stupefacente che ci ha portato attraverso un altopiano ai ruderi di Doiret antica!

Ciccio, Antonio e io siamo partiti prima sul Sentiero Sacro, tra pietre e single track mezzacosta da fare paura! Un pomeriggio indimenticabile, affascinante e stupefacente che ci ha portato attraverso un altopiano ai ruderi di Doiret antica!

 

 

Siamo arrivati a Doiret antica, dopo un single track mezzacosta  incredibile, l’altopiano sulla Valle dei Sette Dormienti, un Santuario premusulmano e un sentiero romano in discesa su lastricato… piacere  impossibile!!!

Siamo arrivati a Doiret antica, dopo un single track mezzacosta incredibile, l’altopiano sulla Valle dei Sette Dormienti, un Santuario premusulmano e un sentiero romano in discesa su lastricato… piacere impossibile!!!

 

 TO BE CONTINUED

1 thought on “Tunisia: Back to the future. Parte I

  1. Reputo dalle descrizioni il viaggio come stupendo. Vorrei poter fare questo tipo di esperienza. Sono un
    biker . Potrei avere un riferimento, un contatto cui rivolgermi? Grazie

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