Loris Pietrelli
Su questo blog, vorrei descrivere i cambiamenti derivanti da un uso smodato delle risorse naturali e, soprattutto, come il ricorso all’innovazione tecnologica possa essere utile per cambiare rotta e virare verso una maggiore sostenibilità dei processi produttivi. Quello che scrivo deriva più che altro dalla mia esperienza: ho lavorato all’università, in società d’ingegneria, in Italia ed all’estero, oggi faccio il ricercatore presso l’ENEA ed in questo anno accademico inizierò un corso sulla sostenibilità dei materiali polimerici, nelle stesse aule in cui, nel 1980, ho conseguito la laurea in chimica industriale. Da molti anni mi occupo, inoltre, di ambiente e natura, di ornitologia in particolare. Questa doppia competenza mi aiuta molto a comprendere la vita su questo pianeta, a dialogare con altre discipline ed a vedere i problemi con una visione olistica soprattutto quando si richiedono scelte tecnologiche in ambiti particolarmente sensibili. I meccanismi d’interazione fra il mondo produttivo e l’ambiente mi inquietano e mi affascinano al tempo stesso. L’ecosostenibilità può risultare un concetto ambiguo, almeno in termini di bilanci di massa ed energetici, ma un livello di sostenibilità tale da preservare le risorse naturali forse può ancora essere raggiunto. Da anni mi occupo di rifiuti e reflui con particolare riferimento a quelli di origine industriale. Cerco di sviluppare processi di trattamento con lo scopo di recuperare materie prime, perché ho sempre considerato il rifiuto come una risorsa. Cerco, insomma, di “chiudere il ciclo”, cosa che, contrariamente al mondo naturale, l’uomo tecnologico non ha mai fatto e, cosa ancor più grave, non ha mai voluto fare. Qualcuno ha detto che una delle colpe maggiori dell’industria è stata quella di aver investito solo allo scopo di aumentare il profitto. Sono d’accordo.